sabato 31 luglio 2010

LA MASSONERIA È COME UN FIUME.

La Massoneria è come un fiume.

Pensate ad un fiume.
Pensatelo così com'è nella realtà, dalla sorgente alla foce.
La sorgente è nota nel punto in cui l’acqua affiora, ma quale percorso abbia fatto prima non si vede, così come non si vede l'originaria fonte dalla quale proviene.
I geologi lo sanno.
Così è per la Massoneria della quale conosciamo la data di nascita e l’iter della struttura attuale, da geologi del pensiero iniziatico conosciamo l'originaria fonte e le vie esoteriche seguite nel corso dei millenni, prima di storicizzarsi. Venuto alla luce, il corso d'acqua progressivamente si ingrossa ricevendo ali affluenti.
Il neofita dapprima è torrente, impetuoso, scomposto, procede a sbalzi. con cascate e gorghi, per poi lentamente scorrere, solenne e sicuro, maestoso e imponente.
Questo è il cammino dell'iniziato, cioè del massone che porta inizialmente la forza della sua giovinezza. ali impulsi della sua vitalità, i suoi dubbi, trasformandoli via via in saggezza, ponderatezza. conoscenza.
Il fiume scorre tra le sponde che lo contengono e sono immobili. questo è il dinamismo della ricerca contrapposto alla stabilità della tradizione. Questo è il vivere i problemi della società, dando ad essi efficacia nuova e adatta ai tempi, alla mutevolezza della vita entro i valori fondamentali perenni dell'uomo.
Questo è il fiume della Massoneria che rifiuta l'immobilismo, se così non facesse si trasformerebbe in acqua stagnante.
Il fiume, infine, inesorabilmente, corre verso la foce, penetra nell'oceano, vi si immerge fine a rendersi da questo indistinguibile; così è per l'ideologia massonica. che tende all'infinito per unirsi, per fondersi, per confondersi con esso.
E questo fiume ha bisogno degli affluenti per continuare perennemente a scorrere; ha bisogno dei giovani. Questa ragione vera dell'oculato proselitismo. Proselitismo oculato così che avvenga un fenomeno reversibile, un moto interno di duplice ed inversa tendenza.
Il primo aspetto di questo fenomeno è quello discendente, caratterizzato dal tipo di comunicazione che, all'interno di ciascuna Loggia, il Fr.'. llo anziano riserva al Fr.'. llo più giovane, all'apprendista, a colui che deve apprendere.
In Massoneria l'insegnamento, etimologicamente "mostrare dentro, palesare all'interno, indicare ", non è l'imposizione di idee altrui, ma il metodo di riscoprire in se stessi ciò che già si ha il proprio io, le proprie verità, la propria luce.
I Fr.'. lli Maestri si sono formati in quella metodologia della quale sveleranno l'essenza, pur rimanendo all'esterno della coscienza dell'apprendista.
Essi hanno, a tacere d'altro, più anni di vita ed esperienza massonica.
Gli anni non portano soltanto la vecchiaia e la morte; è fuori dubbio che gli anni, e soltanto essi, portano l'esperienza, le prove derivate ci dai fatti, la forza rigeneratrice capace di vincere le delusioni e le amarezze e, ma ciò e raro, la conoscenza!
La Loggia deve avvenire la coesione della spinta giovanile con le remore dell'esperienza.
E veniamo ali 'aspetto "ascendente ", proprio dei giovani. Essi portano in Loggia le problematiche, i fermenti di un mondo profano perplesso, sgomento, che vede cadere; spaventato dall'irruenza di movimenti ai quali non riconosce ideali alcuno. E 'inevitabile fenomeno osmotico tra vita profana e vita di Loggia.
Essi portano la revisione critica dei valori tradizionali sostenuta dal sistema problematico, scorgendo in ogni tesi l'antitesi, sottoponendo la problematica a verifica logica; scopri ranno nel tempo che questo è il metodo massonico.
Nei nostri simboli, nel nostro metodo, nei quali è racchiusa la saggezza dell'uomo, la Massoneria ha iscritto e tramandato ciò che nel mondo profano spesso non si rinviene; nella costante contrapposizione tra tesi e antitesi, la Massoneria ha trovato la sintesi.
Il fiume scorre perché la vita scorre, scorre tra sicure e forti sponde e queste sponde sono i valori assoluti, sono le tradizioni, sono gli ideali insostituibili.
Fr.'. lli trasformatevi da torrente in fiume dentro le sponde del vero e del giusto.
Per chi da voi un giorno si allontana è grande soddisfazione sapere che non si lascia dietro un greto secco e morto, quindi si avvia al suo infinito, pago del cammino compiuto, soddisfatto di non avere travolto quelle sponde che ha rinverdito per VOI perché possiate proseguire lo stesso cammino.
Può darsi che da quelle acque la forza del Dio Sole faccia evaporare tante anime, non per disperderle ma per farle ritornare alle sorgenti misteriose dalle quali sgorga, in continuazione la fonte che consente al fiume di non fermarsi mai, di essere sempre quello e mai lo stesso. Come è della vita.
Procedere dunque tranquilli. forti, sicuri.
Alla fine dei tempi nel Nostro Oceano, quello dell'Oriente Eterno, si riuniranno tutti i veri Massoni, senza distinzione di Rito e di Obbedienza e di colore della pelle in una immortale Loggia i cui lavori saranno presieduti dal Grande Architetto dell'Universo.
Quella sarà la vera luce, quello il vero Oriente, quello il vero fiume a cui tendono i nostri lavori.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Fonte : Fr.'. Mika-el

venerdì 30 luglio 2010

VIVAT ! VIVAT ! VIVAT !

Sen. Francesco Cossiga
In occasione della lieta ricorrenza del compleanno del Senatore a vita Francesco Cossiga,la redazione fa' gli auguri piu' affettuosi.

ILLINOIS: I lavori dell' Assemblea del Rito di York si apriranno sulla Bibbia del Fr.'.llo HOUDINI.

I Fr.lli Americani e i Compagni che hanno partecipato lo scorso anno alla Gran Loggia dell’Illinois hanno avuto l’opportunità di assistere all’apertura dei lavori sulla Bibbia della ”St. John’s Lodge No. 1″ (New York), sulla quale il fratello George Washington prestò il suo giuramento in occasione della cerimonia di insediamento nell’incarico di Presidente degli Stati Uniti d’America. Quest’anno l’assemblea del Rito di York convocata dal 28 al 31 luglio vedrà l’apertura dei lavori del Gran Capitolo dell’Illinois effettuata su di un’altra Bibbia, quella appartenuta ad un’altro famoso Massone: il mago e illusionista Harry Houdini. La Bibbia potrà essere vista e fotografata la mattina di venerdì 30 luglio, e si prevede che sarà aperta quel pomeriggio sull’Altare del Memoriale Walker durante l’installazione dei nuovi Ufficiali del Gran Capitolo. Questa notizia è stata è stata pubblicata sul Bi-mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale dello stato dell’Illinois “Hiram Words” di Giugno.
Il Compagno Charles R. Horwitz, REDGHP, ha ereditato la Bibbia da suo padre, Jerold Horwitz, come segno di affetto dopo la morte di Houdini nel 1926, dalla vedova del Fr.llo e Comp. Houdini, Wilhelmina Beatrice Rahner (1876-1943), che è anche stata assistente di scena del mago. Jerold Horwitz era un venditore di assicurazioni per la Metropolitan Life, e la sua zona includeva anche la casa della famiglia di Houdini. Del come venne in possesso della Bibbia di Houdini, Charles R. Horwitz ha detto: “Mio padre era una persona molto particolare, forse per questo è subito piaciuto agli Houdini e anche se non era un membro della Massoneria, con il passare degli anni la famiglia Houdini, giunse anche a volergli bene, e quando Harry Houdini morì, donarono a mio padre la Bibbia “. La Bibbia di famiglia di Houdini è stata pubblicata a Londra nel 1919 dalla British & Foreign Bible Society, l’Antico Testamento è stampata in ebraico e in inglese. Sulla copertina interna un ex libris, “Questo libro appartiene a Beatrice Houdini”, con il suo nome scritto a penna stilografica. Un piccolo ritratto di profilo del marito e la dicitura “Ex Libris, Houdini” è stampato nella pagina all’interno della Bibbia. Il volume è rilegato in pelle marrone con bordo dorato , e la scritta «Antico Testamento, in ebraico e inglese” in foglia d’oro sul dorso. Il libro pesa poco più di 2 kg. Il suo stato generale è buono.
A proposito del Fr.llo Harry Houdini: nasce a Ehrich Weiss (Weisz) il 24 marzo 1874, a Budapest, in Ungheria, ed è di origine ebraica. La famiglia Weiss emigra negli Stati Uniti nel 1878. Inizialmente risiedono a Appleton, Wisconsin, dove il padre, Mayer Samuel Weiss, operò come rabbino della Congregazione riformista ebraica di Sion. Dopo aver perso il suo incarico la famiglia si trasferì a New York City nel 1887. Houdini scappò di casa all’età di dodici anni ma rimase sempre particolarmente vicino a sua madre, Cecilia, soprattutto dopo la morte di suo padre, quando ancora il giovane Houdini aveva solo sedici anni. Il Fr.llo Houdini è stato iniziato Apprendista il 17 luglio 1923, passato al grado di Compagno il 31 luglio e Maestro il 21 agosto presso la “St.Cecile Lodge” n. 568 a New York City. L’ultima performance del Fr.llo mago e illusionista Houdini è stata al Garrick Theatre di Detroit il 24 ottobre 1926. Il giorno successivo, viene ricoverato al Grace Hospital dove muore il giorno di Halloween, il 31 ottobre 1926, all’età di 52 anni. La causa della morte è stata una peritonite a seguito della rottura della appendicite.

Fonte : Rito di York

giovedì 29 luglio 2010

Cristal y Acero - "LA MISTERIOSA HISTORIA DE LOS CABALLEROS TEMPLARIOS".


Samuel Shapiro

Presenta:

"LA MISTERIOSA HISTORIA DE LOS CABALLEROS" TEMPLARIOS
El Espectáculo Épico medieval contemporáneo
Con música en vivo de Cristal y Acero
31 de Julio de 2010, 20:00 HRS.

Centro Cultural Miguel Sabido, ubicado en Basilio Badillo No.4 Col. Centro, entre Dr. Mora y Balderas, Metro Hidalgo a espaldas del Foro José Martí.


LOS CABALLEROS TEMPLARIOS

Una de las sociedades secretas de la edad media, más enigmática y misteriosa de todos los tiempos
Descubre parte del secreto Templario a través de la música, teatro, danza, espectaculares combates de caballeros y malabares de fuego.

Introducción.

La Edad Media, época donde la historia y la leyenda se entremezclan, donde la fantasía y la realidad permiten adentrarse en un mundo místico de carácter epopéyico, cuya mayor expresión son la s sagas de caballería donde se exalta el heroísmo sin par, el espíritu sacrificial en pos de la virtud, la búsqueda de los grandes soportes de la espiritualidad, la consecusión de valores nobles más grandes que el hombre mismo.
Los caballeros templarios fueron la expresión más acabada del espíritu de la época medieval, su historia esta está llena de misterio y fascinación, fueron la potencia más importante de su tiempo, monjes guerreros destinados a proteger a los peregrinos que viajaban de Europa a Jerusalén la tierra santa; sin embargo se especula que tenían una misión oculta e iniciática, se cree que descubrieron secretos inimaginables relacionados con el Santo Grial, El Arca de la Alianza , La descendencia de Jesús, entre otros. No temían a demonio alguno pues su alma era protegida por la armadura de una fe inquebrantable, no temían a hombre alguno, pues estos temibles guerreros eran protegidos por la armadura de acero.
“ La Misteriosa Historia de los Caballeros Templarios”, explosivo espectáculo Musical en concierto que reúne teatro, danza, música artes marciales medievales, malabarismo de fuego.
Samuel Shapiro baterista de “Cristal y Acero”, Creador de la Opera Rock en México como Kuman, La Bella y La Bestia y Drácula, presenta “ La Misteriosa Historia de los Caballeros Templarios”.
La música poderosa Rock Sinfónica de Cristal y Acero interpretada en vivo enmarca la apasionada actuación del primer actor Alejandro Villeli, caballero narrador de una historia fascinante plagada de misterio y heroísmo.
Los caballeros de Acre y Dráccolish con reluciente armadura y espada en mano recrean los combates de antaño, la ambientación de la compañía Alabastro y las bellas bailarinas de Gammal Oyounik, crean una atmósfera de las tierras del medio oriente, Christopher Carmona el guerreo de fuego intensifica la escena con un performance único, todos bajo la dirección del Maestro Luis Cárdenas.
¡¡¡No te puedes perder esta aventura mágica y diferente!!!.

Presentación en la Ciudad de México de la Primera Edición del Rito Francés de 1783-1786-1801 “Régulateur du Maçon” en castellano.

El Viernes 30 de Julio del 2010, a las 4:15 pm en el Centro Cultural Teatro del Pueblo, en el corazón del Centro Histórico de la Ciudad de México se llevará a cabo la presentación de la primera edición en lengua castellana analizada y comentada del Ritual de Primer Grado y Trabajos de Banquete del “Régulateur du Maçon” del Rito Francés, del Círculo de Estudios del Rito Francés "Roëttiers de Montaleau". A cargo de los miembros del equipo de México.
También se presentara el libro del Hermano Víctor Guerra "Rito Francés: historia, reflexiones y desarrollo". Libros editados por masónica.es y distribuidos en México por Editorial Herbasa los cuales estarán disponibles en sus sucursales en México.
Entrada Libre
Dirección: Teatro del Pueblo: Republica de Venezuela #72. Col. Centro. Delegación Cuauhtémoc. México D.F. (Cerca del Metro Zócalo y Allende). Entre las calles El Carmen y Rodríguez Puebla.

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Fonte : Francmasones

28 Luglio 1914 : La Prima Guerra Mondiale.

La prima guerra mondiale (per i contemporanei la Grande Guerra) fu il conflitto cominciato il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell'Austria alla Serbia a seguito dell'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d'Austria, compiuto a Sarajevo (Bosnia Erzegovina) il 28 giugno 1914. L'attentatore fu il nazionalista serbo-bosniaco Gavrilo Princip, studente affiliato alla Mano Nera. Il conflitto si concluse oltre quattro anni dopo, l'11 novembre 1918, con la resa della Germania.

La prima guerra mondiale vide inizialmente lo scontro degli Imperi centrali di Germania e Austria-Ungheria contro la Serbia ed il Montenegro, ma in poche settimane il gioco di alleanze formatosi negli ultimi decenni dell'Ottocento tra gli stati europei comportò l'entrata nel conflitto degli stati dell'Intesa e delle rispettive colonie. Negli anni successivi la guerra raggiunse una scala mondiale, con la partecipazione di molte altre nazioni, fra cui l'Impero Ottomano, l'Italia, la Romania, il Giappone e la Grecia, aprendo così altri fronti di combattimento, sia in terra sia sui mari.
Militarmente il conflitto si aprì con l'invasione austro-ungarica della Serbia, e parallelamente, con una fulminea avanzata tedesca in Belgio, Lussemburgo e nel nord della Francia.
L'esercito tedesco infranse le sue speranze di una guerra breve e vittoriosa a pochi chilometri da Parigi, bloccato dai francesi in una battaglia che verrà definita "il miracolo della Marna". A quel punto la guerra sul fronte occidentale si trasformò in una lenta e sanguinosa guerra di posizione, dove, al costo di milioni di morti, il numero degli uomini impiegati e le nuove tecnologie messe in campo dalla Triplice Intesa ebbero la meglio sulla superiore organizzazione militare della Germania.
Ma sanguinoso fu allo stesso modo l'altro fronte principale della guerra, il fronte orientale, combattuto dagli imperi centrali contro l'esercito russo. Anche in questo caso la guerra di movimento, così magistralmente attuata dall'esercito tedesco nelle battaglie di Tannenberg e dei laghi Masuri, si trasformò in una guerra di posizione in grado di mietere milioni di vite.
Determinante per l'esito finale del conflitto mondiale fu l'entrata in guerra nel 1917 degli Stati Uniti d'America, che, pur non entrando militarmente a pieno regime nel conflitto, grazie agli aiuti economici dispensati agli alleati, fece pendere l'ago della bilancia a favore degli Stati dell'Intesa.
La guerra si concluse l'11 novembre 1918, quando la Germania firmò l'armistizio con le forze dell'Intesa. Il numero totale di morti è stato stimato in oltre sedici milioni: alle vittime militari (circa 10 milioni di soldati) vanno aggiunte le vittime civili, dovute non solo agli effetti diretti delle operazioni di guerra, ma anche alla carestia e alle malattie causate dalla guerra, ad esempio in Germania, sottoposta al blocco navale degli alleati, la fame provocò migliaia di morti tra la popolazione civile.
La guerra fu nello stesso tempo l'ultimo conflitto del passato (guerra di trincea e lenta), ma anche il primo grande conflitto in cui si usarono appieno tutti i mezzi moderni, come aeroplani, mezzi corazzati, sommergibili e le armi chimiche, tra cui il gas.

Fonte : Wikipedia

mercoledì 28 luglio 2010

Tavola sulle tre tecniche del silenzio.

I fratelli apprendisti vedono il primo sorvegliante aprire la Bibbia al Vangelo di S: Giovanni dove è scritto l'incipit "In principio era il Verbo.". Ecco il potere creativo della parola è stato subito esaltato. Del resto nelle prime pagine del "libro della legge sacra" viene descritta la creazione del mondo evocando il mistero della parola : fiat lux, e la luce fu. Anche il rito di iniziazione degli apprendisti non si può dir compiuto fino a quando il maestro venerabile non pronuncia alcune parole precise : "Ti inizio, nomino e proclamo, fratello apprendista libero muratore". Con la parola si esprime pienamente un pensiero, un desiderio, un'accettazione, un comando. Con la parola si entra rapidamente in relazione con gli altri, ottenendo subito risposta positiva o negativa. Disponiamo anche di un linguaggio non verbale : il sorriso, la smorfia, tutte le gamme della mimica facciale e corporale. Ma la parola è lo strumento sovrano delle relazioni umane, dello scambio di informazioni. Ebbene questa grandiosa facoltà della parola è stata tolta agli apprendisti; per mesi, forse per anni, essi non potranno parlare nel Tempio. Si tratta davvero di una costrizione imposta oppure è una libertà concessa ? Rappresentiamoci la condizione dell'apprendista : egli è libero di ascoltare senza dover mai contribuire con le sue argomentazioni. Può ascoltare in pace, lasciar risuonare in se stesso le parole che gli giovano, può far scivolare via le altre parole che non vibrano in sintonia con lui. L'apprendista ha diritto al silenzio e quindi gli viene accordato tale privilegio.
Imparare il silenzio.
Ma il silenzio è un'arte da apprendere. "Il silenzio è una grande cerimonia", dicevano i monaci dei primi secoli cristiani. E Gandhi notava che "il silenzio apre una via". Qui, è chiaro, non si tratta più del banale silenzio che consiste soltanto nel tacere. Lo diceva bene S. Basilio il grande : "La vera ricerca del silenzio è l'inizio del cambiamento dell'anima". Possiamo dire che il silenzio scava. Il silenzio prende le distanze dal chiacchiericcio inconcludente. Per i Massoni il silenzio è una pausa fra due catene di pensieri. La mente corre incessante. Tutta la tradizione, occidentale e orientale, ha sviluppato perciò tecniche capaci di calmare la frenetica attività della mente, di creare qualche momento di silenzio mentale. E' probabile che alcuni apprendisti abbiano praticato la meditazione e che altri, invece, non ne abbiano mai sentito parlare. Qui ci basta dire che la meditazione silenziosa, o vuoto mentale, esiste in varie discipline ed istituzioni. Se adesso parliamo del silenzio mentale, è soltanto per additare qualcosa che si collega al silenzio dell'apprendista. Il silenzio mentale, comunque, di solito non è fine a se tesso, ma prelude all'accoglienza di una sola immagine, o di una sola idea, che il meditante riesce a sviluppare fino all'estremo. Del pari il silenzio dell'apprendista è punto di partenza per ulteriori lavori. Lo dice bene il poeta Gibran : "Solo quando bevete al fiume del silenzio, potete cantar davvero". (1) Risulta intanto ben chiaro che senza il lavoro attivo dell'apprendista il silenzio effettivo non si verifica. L'apprendista può restare muto, ma non per questo in silenzio. Potrebbe distrarsi, seguire concatenazioni mentali infinite e profane. Mentre ascolta i fratelli, potrebbe formulare risposte. Potrebbe pensare : "Ah, se potessi parlare! Gli direi così e così, perché di questo argomento io si che me ne intendo". Ma se pensasse risposte, giudizi, valutazioni, approvazioni o disapprovazioni, l'apprendista avrebbe sprecato il suo silenzio. Sarebbe un silenzio impaziente, iroso, logorante. Invece l'apprendista si arricchisce nel silenzio se riesce ad ottenere un calmo silenzio interiore.

Far posto alla parola.
Non solo l'apprendista, ma tutti i muratori in loggia ed in particolare nel Tempio, sono tenuti ad ascoltare con silenzio interiore, quel silenzio che "fa posto" alle parole del fratello. Questo è il vero ascolto in Loggia. Non è facile, ma l'apprendista ha tutto il tempo che vuole per esercitarsi; favorito dal suo diritto e privilegio a tacere. In una Loggia dove si pratica bene l'Arte Reale, è bello notare un intervallo dopo le parole di un fratello. Un intervallo in cui finalmente si valuta quel che si è inteso e si prepara, con calma, il proprio eventuale contributo. Perché prima c'era il silenzio d'accoglienza, il silenzio che fa posto agli altri.
Condividere la verità. E c'era anche qualcosa da segnalare fortemente all'attenzione degli apprendisti; c'era la condivisione della verità. Si tratta della capacità di riconoscere come vero ciò che l'altro sta dicendo. Almeno per un istante, ma con tutto il cuore. Non basta che io pensi "Si, questa è la sua verità", perché con quel "sua" mi distacco e mi allontano; giudico e compatisco. Mentre il vero e totale ascolto fraterno riesce ad accettare come vera l'affermazione fraterna. Ripetiamolo, non importa la durata di questa accettazione, purchè sia colma di simpatia. Del resto sappiamo che la verità umana si mostra come nelle mutevoli facce del prisma che gira e riflette la luce. Si dice spesso in massoneria che la verità è prismatica. Si dice anche che la massoneria è l'unica società realmente progressista perché non pone limiti alla ricerca della verità. Allora possiamo tranquillamente, per un istante, accettare una verità diversa dalla nostra. Sarà come esplorare con gioia un nuovo territorio. Attenzione però! Questa accettazione dell'altrui verità si può praticare soltanto nel Tempio massonico dove c'è scritto "Libertà, Uguaglianza, Fratellanza", dove si aprono i lavori all'insegna di "serietà, senno, benefizio e giubilo". Insomma è presumibile che nel Tempio massonico nessuno parli per esaltare il delitto o per incitare alla magia nera o quant'altro di negativo. Aggiungerei che è auspicabile che nel Tempio nessun fratello parli senza prima aver lasciato fuori dalla porta del Tempio le passioni profane che lo agitano.

Filtrare la luce.
Finora abbiamo indicato due tecniche di massoneria operativa. Prima, far posto alla parola ascoltata. Seconda, accettare per un attimo la verità che si ascolta. Ma c'è una terza tecnica, necessaria soprattutto ai fratelli apprendisti. Questi giovani che entrano in una èlite si attendono esempi sublimi, insegnamenti importanti. Forse ne troveranno in abbondanza e forse no. Dipende dagli anziani, certamente, ma dipende molto dagli stessi apprendisti. Essi devono imparare a percepire soltanto la parte luminosa che brilla in ciascuno dei fratelli maestri. Il rituale di apertura dei lavori dovrebbe aiutare a lasciare fuori dal Tempio le parti oscure, negative, profane. I muratori dovrebbero lasciarle in guardaroba con gli ombrelli ed i cappotti. Ma non sempre ci riescono al cento per cento. Allora compito degli apprendisti sintonizzarsi unicamente sulla parte luminosa degli anziani. Come? Pensiamo al respiro : il naso raccoglie tutta l'aria, ma i polmoni trattengono soltanto l'ossigeno e fanno uscire l'anidride carbonica. Quando respiriamo non ci incolleriamo con l'anidride carbonica, anzi non ci badiamo neppure : semplicemente la lasciamo andare. Allo stesso modo gli apprendisti devono cogliere quanto c'è di benefico, positivo, luminoso. E' come se gli anziani dicessero : "Prendete il nostro ossigeno! Il resto scartatelo, ignoratelo, perché non siamo ancora perfetti". Non ancora perfetti : un'affermazione umile e nello stesso tempo piena di speranza. Il libero muratore infatti ha chiara consapevolezza della terribile distanza che lo divide dal traguardo della piena iniziazione; e tuttavia sa di aver intrapreso il giusto cammino. Occorre aggiungere che quest'invito a cogliere solo la parte luminosa non è un'astuzia massonica, ma un consiglio che ricorre in tutte le tradizioni sapienziali. Così anche la terza tecnica operativa è stata enunciata. Possiamo dunque riassumere : il silenzio insegna a far posto agli altri; il silenzio aiuta a scoprire la verità; il silenzio induce a cogliere la parte luminosa dei fratelli.

MEDITIAMO, RIFLETTIAMO, IMPARIAMO A RICERCARE LA VERITA', MA IN SILENZIO.

Fonte : Fr.'. Leonida

Independence day Peru'

Il Giorno dell'Indipendenza del Perù si celebra il 28 luglio per commemorare l'anniversario dell'indipendenza del Perù dal dominio spagnolo nel corso dell'anno 1824. L'indipendenza del Perù fu dichiarata nel 1821 dal liberatore argentino, il generale José de San Martin, ma l'indipendenza assoluta è avvenuta solo nel 1824. Nel Giorno dell'Indipendenza del Perù, ogni cittadino rende omaggio ai grandi patrioti come Tupic Amaru, Pumacahua, Aguilar, e Micaela Bastidas, per tutti i sacrifici che hanno fatto per ripristinare l'indipendenza del paese.

È interessante notare che l'indipendenza del Perù si festeggia per due giorni con entrambe le giornate dichiarate festività nazionali. Le celebrazioni della Giornata dell'Indipendenza implicano un sacco di divertimento e allegria. I festeggiamenti iniziano in Perù con il discorso del presidente alla nazione, in seguito viene issata la bandiera, ci sono parate militari,corride e fuochi d'artificio. Inoltre, ci sono anche mostre e fiere che si svolgono in questi due giorni, dove sono esposti e venduti lavori artigianali,prodotti tipici e cibi indigeni. In varie parti del Perù, la giornata viene celebrata anche con attivita' agricole e fiere del bestiame. Il giorno dell'indipendenza è , per tutte le famiglie peruviane ,momento di riunione per divertirsi e per molti altri, motivo di viaggio nel paese per scoprire le propie bellezze. La maggior parte dei peruviani Attende con ansia questi due giorni di celebrazioni per la Giornata dell'Indipendenza, ogni anno, al fine di divertirsi.

martedì 27 luglio 2010

Masón cubano exiliado en la conferencia sobre la sociedad civil en Cuba

LA HABANA, Cuba, 27 de julio, (Gustavo Pardo Valdés, www.cubanet.org) -La Asociación para el Estudio de la Economía Cubana, conocida por sus siglas en inglés ASCE, efectuará su reunión anual entre los días 29 al 31 de julio del año en curso, en el Hotel Hilton, ubicado en Biscayne Boulevard en la ciudad de Miami.

En la Sesión 6 del Congreso, a efectuarse el jueves 29, presidida por la Dra. Silvia Nilsen; el profesor investigador de la Universidad de Syracuse, Jorge Luis Romeu, presentará la ponencia titulada “Masonería en Cuba y Sociedad Civil”.
El profesor Romeu es Maestro Masón inafiliado de la desaparecida logia “Island 56”, que estuvo radicada en el municipio Playa de la ciudad de La Habana, hasta que en la década de los 80, el gobierno de Cuba la disolviera.
En su ponencia, Romeu expone interesantes conceptos sobre la posible participación de las instituciones masónicas cubanas, en una eventual transición hacia la democracia en la Isla. Esta ponencia se encuentra en la red, en los siguientes enlaces:

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En este Congreso se presentarán, además, otros trabajos de interés para los estudiosos del tema cubano, entre ellos:

Enrique Pumar, “Catholic University”, “The Formation of Human Capital in Cuba: The Challenge Ahead"
Ted Henken, “Baruch College”, "In Search of 'Generación Y': Yoani Sanchez, the Emergent Cuban Blogosphere, and Citizen Journalism in Today's Cuba"
Ana Cristina Maldonado, “Legal Dissent: Constitutional Proposals for ‘Cambio’ in Cuba”
En estas conferencias, habitualmente presentan trabajos economistas cubanos radicados en la isla, como Marta Beatriz Roque Cabello y Oscar Espinosa Chepe, cuya ponencia encabeza la anunciada reunión.
En años anteriores, el evento se había desarrollado en la Universidad de Florida, en la de Miami y en el Miami Dade College.
La Asociación para el Estudio de la Economía Cubana, fue fundada en 1990 por un grupo de economistas cubanos; mayormente funcionarios de instituciones internacionales (Fondo Monetario, Banco Mundial, Banco Interamericano) y por profesores universitarios. Su primer presidente fue el fallecido economista cubano, Felipe Pazos, quien fuera presidente del Banco Nacional de Cuba en 1959.
Actualmente esta Asociación es presidida por el Dr. Jorge Sanguinetti.
Esta Sociedad está afiliada a la American Economic Association y a The Allied Social Sciences Association, dos asociaciones de economistas de EEUU.
La ASCE es una asociación sin fines de lucro y apolítica. Su objetivo es el estudio de la economía cubana. En ella participan profesores de economía, sociología, ciencias políticas, historia, derecho, etc. interesados en el tema cubano.
La ASCE es invitada a participar en una sesión en la conferencia anual de la Asociación de Economistas de EEUU.

Fonte : Cubanet

domenica 25 luglio 2010

Rosy Bindi : Necessaria una commissione d'inchiesta sulla P3

Clicca sull'immagine per ingrandirla


Fonte : Gazzetta del Sud

Napolitano " L'Italia ha gli anticorpi contro lo squallore e la corruzione"

"Ci indigna e ci allarma l'emergere di fenomeni di corruzione e di trame inquinanti anche ad opera di squallide consorterie". Giorgio Napolitano nel corso della cerimonia del Ventaglio affronta l'argomento della cosidetta P3 senza nominarlo direttamente. "La nostra democrazia", ha aggiunto dopo la sua denuncia, "la nostra collettività nazionale, dispongono di validi anticorpi: in primo luogo la nostra capacità di reazione morale, e insieme la vitalità dei principi costituzionali e dei presidi costituiti dalle leggi ispirate a quei principi e affidati alla preziosa azione della magistratura e delle forze dell'ordine". "Si deve intervenire senza alcuna incertezza o reticenza su ogni inquinamento o deviazione della vita pubblica e nei comportamenti di organi dello Stato", ha proseguito Napolitano, "ma senza cedere a nessun gioco al massacro tra le istituzioni e nelle istituzioni".


I MAGISTRATI ACCERTINO RESPONSABILITÀ - Sulla base dell'inchiesta nell'ambito del giro di affari dell'eolico il capo dello Stato ravvisa un certo degrado. "Per ora sicuramente vedo tanto squallore. Poi vedremo cos'altro emergerà", risponde Napolitano alle domande dei giornalisti. "Lo squallore è certo - aggiunge - l'importante è che si riesca a far fare alla magistratura il proprio lavoro fino in fondo per accertare fatti e responsabilità". Giorgio Napolitano si è poi detto certo che il rinnovo dei membri del Consiglio superiore della magistratura avverrà entro la fine di luglio. "Mi riprometto di affrontare certi temi nell'incontro con gli uscenti e gli entranti del Csm", ha detto stamane nel corso della cerimonia del Ventaglio, "incontro che avrò entro la fine del mese, essendo certo che il Parlamento stia per procedere alla dovuta elezione dei componenti laici del Consiglio".

Fonte : Il Tempo

sabato 24 luglio 2010

IX Congresso DO GRANDE ORIENTE DO BRASIL - PARANA'


Fonte : GRANDE ORIENTE DO BRASIL - PARANA'      LINK

Simón Bolívar, (Caracas, 24 luglio 1783 – Santa Marta, 17 dicembre 1830

Simón Bolívar
El Libertador

Simón Bolívar, il cui nome completo era Simón José Antonio de la Santísima Trinidad Bolívar Palacios Ponte y Blanco (Caracas, 24 luglio 1783 – Santa Marta, 17 dicembre 1830), è stato un generale, patriota, rivoluzionario e liberatore venezuelano.

Contribuì in misura decisiva all'indipendenza delle attuali Bolivia, Colombia, Ecuador, Panama, Perù e Venezuela.

Infanzia e giovinezza


Bolívar nacque a Caracas (Venezuela) il 24 luglio 1783, quarto di cinque fratelli e sorelle, da Juan Vicente Bolívar y Ponte e da María de la Concepción Palacios y Blanco, entrambi di famiglia aristocratica. Rimase presto orfano, di padre nel gennaio 1786 e di madre nel luglio 1792 (entrambi morirono di tubercolosi), e per testamento affidato al nonno materno, don Feliciano Palacios, a sua volta infermo, per cui i fratelli Bolívar furono seguiti da due zii materni, peraltro entrambi assenteisti.
Bolívar venne educato da diversi insegnanti, tra i quali Simón Rodríguez (presso cui fu costretto ad abitare per qualche tempo) alla Escuela Pública del Cabildo (municipio coloniale) di Caracas e poi Andrés Bello, la cui influenza fu notevole in termini di ideali e di stile, alla Academia de Matemáticas.
Il 14 gennaio 1797 Simón Bolívar entrò nel Batallón de Milicias de blancos de los Valles de Aragua.
Nel 1799 si trasferì in Spagna per completare gli studi. In Spagna sposò María Teresa Rodríguez del Toro y Alaysa nel 1802 ma, in occasione di un breve ritorno in Venezuela nel 1803, ella si ammalò di febbre gialla e morì. Bolívar ritornò in Europa nel 1804 e per un breve periodo fece parte della scorta di Napoleone.

Massoneria

Nel 1803, fu iniziato nella Loggia Massonica "Lautaro", a Cadiz, in Spagna. Qui conobbe due protagonisti della Rivoluzione boliviana, José de San Martín e Mariano Moreno.
Nel maggio 1806, divenne Gran Maestro della Loggia Madre di San Alessandro di Scozia di Parigi.
Durante il suo soggiorno a Londra, frequentò la Loggia The Great American Reunion, fondata da Francisco de Miranda.
Nell'aprile 1824, Simon Bolivar fu insignito del 33° Grado della Massoneria (Rito Scozzese Antico e Accettato), con il titolo di Ispettore Generale Onorario.

El Libertador


Sotto la crescente pressione francese il re Carlo IV di Spagna abdicò a favore del figlio Ferdinando il 19 marzo 1808, ma il 5 maggio a Baiona entrambi furono costretti a cedere il trono a Napoleone, che incoronò il fratello Giuseppe re di Spagna e delle sue colonie. La notizia giunse in Venezuela nella prima metà di luglio. Bolívar, ritornato in Venezuela a metà del 1807, partecipò alla resistenza anti-francese in America, che presto si divise in due campi: i realisti e i patrioti.
Il 19 aprile 1810 il Municipio di Caracas deliberò di costituire una Giunta a tutela dei diritti del deposto re Ferdinando VII di Spagna, rifiutando l’autorità del Consiglio di Reggenza spagnolo. Bolívar fu inviato in Inghilterra in missione diplomatica, ottenne l'amichevole neutralità britannica e ritornò in Venezuela il 5 dicembre, dove, cinque giorni dopo, fece tornare il generale indipendentista Francisco de Miranda, già combattente nella rivoluzione americana e nella rivoluzione francese. Presto Miranda entrò in conflitto con il capo militare del Governo, il marchese del Toro, incapace di controllare i ribelli, mentre l'azione politica indipendentista si sviluppava attraverso la Sociedad Patriótica (e il suo organo El Patriota de Venezuela), di cui Bolívar era membro importante.
La Giunta di Caracas proclamò l'Atto di Indipendenza e costituì la prima Repubblica il 5 luglio 1811. Il 13 agosto le truppe agli ordini di Miranda sconfissero i ribelli di Valencia; Bolívar partecipò all'azione e, promosso sul campo colonnello, fu inviato ad annunciare la vittoria al Governo di Caracas. Il 21 dicembre il Governo fece approvare una Costituzione, che Bolívar criticò come copia carbone di quella degli Stati Uniti. Il terremoto del 26 marzo 1812 e la sconfitta dell'inesperto Bolívar per mano dei realisti a Puerto Cabello il 30 giugno portarono alla caduta della prima Repubblica. Il 26 luglio il comandante militare della Giunta, Francisco de Miranda, si arrese ma, sentendosi tradito, il 30 luglio Bolívar lo catturò a tradimento e lo consegnò alle autorità spagnole.
Ne ottenne in cambio un salvacondotto che gli permise di esiliarsi il 27 agosto a Curaçao e poi a Cartagena de Indias, nell'allora Nuova Granada (Colombia), dove il processo indipendentista era iniziato il 20 luglio 1810. Da lì Bolívar scrisse il Manifesto di Cartagena, che conteneva l'analisi politica e militare della caduta della prima repubblica venezuelana, esortava la Nuova Granada a non commettere gli stessi errori e proponeva rimedi alle divisioni coloniali in favore dell'obiettivo comune: l'indipendenza. Poco dopo chiese e ottenne di prestare servizio nelle truppe del Governo di Cartagena, con le quali risollevò il suo prestigio combattendo i realisti neo-granadini e sconfiggendo gli spagnoli a Cúcuta, alla frontiera con il Venezuela, il 28 febbraio 1813. La vittoria gli fruttò la cittadinanza neo-granadina e il rango di Brigadiere, oltre alla fedeltà degli ufficiali neo-granadini.
Nell'aprile 1813 Bolívar guidò l'invasione del Venezuela attraverso le Ande venezuelane, nota come Campaña Admirable. Sfruttando il fattore sorpresa entrò a Mérida il 23 maggio quasi senza combattere, ottenendo dal cabildo di Merida il titolo di El Libertador ("il liberatore"), e sconfisse gli spagnoli e i realisti a Los Taguanes, tra Tucupido e Valencia, forzandoli alla capitolazione. Entrato trionfalmente a Caracas il 6 agosto, fu nominato capitano generale e nuovamente proclamato El Libertador ("il liberatore") e instaurò la Seconda Repubblica Venezuelana. Si dedicò ad organizzare l'amministrazione del nuovo stato, ma dall'inizio del 1814 truppe spagnole nei los llanos misero in crescente difficoltà quelle repubblicane finché nell'estate Bolívar e i repubblicani dovettero abbandonare Caracas per l'Oriente, dove si trovava Santiago Mariño, e il 17 agosto Bolívar stesso fu sconfitto ad Aragua de Barcelona e in settembre abbandonò con Mariño il Venezuela sulla nave del corsaro italiano Giovanni Bianchi per tornare a Cartagena.
Con l'appoggio del Governo neogranadino, Bolívar fu riconosciuto come capo dagli esuli venezuelani. Bolívar allora prese il comando di una formazione nazionalista neogranadina, la "Armada Nacional de Colombia" e, in dicembre, conquistò Santa Fe (dal 1821 Bogotà). Non potendo agire in Venezuela, Bolívar si recò in Giamaica, dominio britannico, dove giunse il 14 maggio 1815 e il 6 settembre scrisse la lettera nota come Carta de Jamaica, in cui analizò la situazione dell'America Latina considerata in modo unitario, riprendendo il progetto confederale di Francisco de Miranda (la "Colombia"). Temendo però per la sua vita, il 19 dicembre partì per Haiti indipendente, dove chiese aiuto a Alexandre Sabes Pétion.
Il 23 marzo 1816, con l'aiuto di Haiti e con l'ammiraglio Luis Brión, Bolívar ritornò a combattere, salpando per Margarita e conquistando Angostura (oggi Ciudad Bolívar). Bruciò le navi su cui arrivò e il suo grido di battaglia era "o vittoria o morte". Il Venezuela doveva essere solo la prima tappa del suo progetto politico, che presupponeva la totale sconfitta militare spagnola, ma molti patrioti seguirono Bolívar come capo militare senza condividerne affatto il progetto politico.
Grazie anche all'alleanza con il neogranadino Francisco de Paula Santander, già nel 1818 la situazione militare divenne abbastanza solida da permettere il 15 febbraio 1819 la convocazione ad Angostura del Supremo Congreso de la República (Congresso di Angostura) durante la quale tenne il suo celebre Discurso de Angostura, in cui prefigurava i principi della Costituzione confederale, che sarebbe stata approvata a Cúcuta il 3 ottobre 1821. Sei mesi più tardi, dopo il sorprendente Paso de las Andes, la vittoria di Boyacá il 7 agosto 1819 liberò la Colombia dal dominio spagnolo, liberazione simboleggiata dall'ingresso trionfale di Bolívar in Santa Fe (Bogotà) il 10 agosto. In dicembre, Bolívar creò la Grande Colombia, una federazione che si estendeva sulla maggior parte dei territori di Venezuela, Colombia, Panamá, ed Ecuador, e, secondo le decisioni di Angostura, se ne proclamò presidente con de Paula Santander vicepresidente (cariche rese effettive dal congresso nel dicembre 1821). Le ulteriori vittorie sua a Carabobo nel 1821 e di Antonio José de Sucre a Pichincha nel 1822, oltre alla vittoria navale nella laguna di Maracaibo nel 1823, completarono la vittoria sui realisti e la liberazione dagli spagnoli e consolidarono il suo ruolo.
Il Perù era stato in parte liberato dalla Spagna dal generale argentino José de San Martín nel luglio 1821, tanto che già il 28 luglio si era dichiarato indipendente. Un anno dopo Bolívar si incontrò con San Martín a Guayaquil e concordarono che il primo avrebbe continuato la campagna in Perù e Alto Perù. Bolívar fu nominato presidente della Gran Colombia il 10 settembre 1822 e autorizzato nel 1823 a mettere in pratica gli accordi di Guayaquil. Bolívar, giunto a Lima in settembre e nominato dittatore dal congresso peruviano il 10 febbraio 1824, con l'aiuto di Antonio José de Sucre sconfisse definitivamente gli spagnoli il 6 agosto a Junín. Sucre distrusse il resto delle forze spagnole ad Ayacucho il 9 dicembre: era la fine di tre secoli di dominio coloniale della Spagna in Sudamerica. Il 6 agosto 1825 la Repubblica di Bolivia fu creata in Alto Perù in onore di Bolívar, che ne scrisse la prima costituzione, peraltro mai entrata in vigore.

La fine politica e personale


A partire dal 1827, le divisioni interne e le rivalità personali tra i generali rivoluzionari provocarono dei conflitti politici e la fragile confederazione Sud Americana sognata da Bolívar si ruppe. La Convenzione di Ocaña (presso Cúcuta) si riunì da aprile a giugno del 1828 per risolvere i problemi di governabilità riformando la costituzione del 1821, ma non fu possibile forgiare un compromesso tra la posizione federalista del vicepresidente Paula Santander e quella unitaria - dittatoriale del presidente Bolívar. Quest'ultimo si proclamò dittatore il 27 agosto abolendo la vicepresidenza e scampò ad un attentato santanderista in settembre; gli attentatori furono condannati alla fucilazione e Santander dovette prendere la via dell'esilio.
Nonostante i poteri dittatoriali, Bolívar, ormai malato di tubercolosi come i genitori, vide la sua costruzione disfarsi: il Perù si dichiarò contro di lui nel 1829 e il Venezuela si proclamò indipendente il 13 gennaio 1830. Bolívar si dimise dalla presidenza il 20 gennaio in congresso, ma le dimissioni furono accettate solo il 4 maggio, con la concessione di una pensione annua di 3.000 pesos.
L'8 maggio un disilluso Bolívar partì da Bogotá, con l'intenzione di tornare in Europa, passando per la Giamaica. Arrivò a Cartagena in giugno, sulla cui stampa a fine luglio lesse la risoluzione del Congresso venezuelano di rompere le relazioni con la Colombia finché egli rimaneva sul suolo colombiano.
Mentre la sua salute peggiorava, impedendogli comunque di partire, in cerca di un clima migliore si trasferì da Bogotá ad una tenuta presso Santa Marta, dove giunse il 1º dicembre e dove, peggiorato rapidamente, il 17 dicembre 1830 «A la una y tres minutos de la tarde murió el sol de Colombia», come recitò il comunicato ufficiale. Negli ultimi momenti di lucidità dettò il testamento e un proclama in cui auspicava che almeno la sua morte servisse a consolidare l'unità e a far sparire le fazioni.
Poco dopo la sua morte, nel 1831 la Gran Colombia, già moribonda per le dispute politiche interne, fu dichiarata legalmente dissolta. Le succedettero le tre repubbliche di Nueva Granada, Venezuela ed Ecuador, sotto la guida del neogranadino Francisco de Paula Santander, del venezuelano José Antonio Páez e dell'ecuadoregno Juan José Flores.
Le spoglie di Bolívar furono seppellite nella Basilica Cattedrale di Santa Marta finché nel dicembre 1842 furono traslate al Venezuela, suo paese d'origine, come da richiesta testamentaria. Lì furono inumate nella cripta della cattedrale di Caracas, luogo sepolcrale della famiglia, finché la Repubblica del Venezuela non edificò il Pantheon Nazionale, dove furono traslate in via definitiva.

1° Presidente della Grande Colombia

Durata mandato
17 dicembre 1819 – 4 maggio 1830
Predecessore Nessuno
Successore Domingo Caycedo
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2° Presidente del Venezuela
Durata mandato
6 agosto 1813 – 7 luglio 1814
Predecessore Cristóbal Mendoza
Successore Nessuno
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3° Presidente del Venezuela
Durata mandato
15 febbraio 1819 – 17 dicembre 1819
Predecessore Nessuno
Successore José Antonio Páez
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1° Presidente della Bolivia
Durata mandato
12 agosto 1825 – 29 dicembre 1825
Predecessore Nessuno
Successore Antonio José de Sucre
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6° Presidente del Perù
Durata mandato
17 febbraio 1824 – 28 gennaio 1827
Predecessore José Bernardo de Tagle
Successore Andrés de Santa Cruz
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Fonte : Wikipedia

venerdì 23 luglio 2010

The United Grand Lodges of Europe (GLUE)

The United Grand Lodges of Europe (GLUE) is a Masonic organization founded in Paris June 18, 2000. She brings faiths around the "Scottish", that is to say mainly around the Scottish Rite Ancient and Accepted Scottish or other rituals.

The United Confederation of grand lodges of Europe was founded by a union treaty signed by three large boxes: the Grand Lodge of France, the Grand Lodge traditional and symbolic Opera and Grand National Lodge of Yugoslavia (now Serbia GLN and Montenegro).

Members

In 2008, 11 Obediences this confederation are:
Grand Lodge of Canary
Grand Lodge of France,
Grand Lodge of Greece REAA1,
General Masonic Grand Lodge Italian
National Grand Lodge Portuguese
the National Grand Lodge of Serbia,
Great National Lodge of Romania,
Grand Lodge traditional and symbolic Opera
the United Grand Lodge of Lebanon
Grand Lodge National Romania
The United Grand Lodge of Morocco
Through the Lodges of the Grand Lodge of France, it is present in over 23 countries worldwide.
News of the GLUE is threefold:
Positioning himself as an alternative to regular and independent
Reflecting on the notion of ethics for each obedience
Facilitating cross-visits by creating a "European passport Masonic.

M:.R:.H:. Alain Graesel elegido Presidente de la Confederacion de Grandes Logias Unidas de Europa


En el Valle de Roma, Oriente de Italia ha sido elegido y tomado posesion el nuevo Presidente de la Confederacion de Grandes Logias Unidas de Europa, al M:.R:.H:. Alain Graesel, gran maestre de la Gran Logia de Francia.

Todo esto se desarrollo dentro del marco de la celebracion "X Congress The United Confederation of grand lodges of Europe". Las Grandes Logias Unidas de Europa es una organización masónica supranacional, fundada en París 18 de junio 2000.



Fonte : Fenix

Nella speranza che la notizia aiuti ad aggregare la frammentazione della massoneria italiana,e non di frantumarla ulteriormente.(n.d.r.)

mercoledì 21 luglio 2010

Lux in Tenebris: The European Society for the Study of Western Esotericism - “The Visual and the Symbolic in Western Esotericism”

       The European Society for the Study of Western
 Esotericism announces its 3rd international conference
on “The Visual and the Symbolic in Western Esotericism”
July 6-10, 2011, Szeged, Hungary



ESSWE2011cfp

Fonte : Mauricio Javier Campos

TRAGEDIA EN TORREÓN


U.'.T.'.O.'.S.'.A.'.G.'.
Universi Terrarum Orbis Summi Architectonis Gloriam
 Roma - New York - Barranquilla - Tijuana
Supremo Consejo Omega
República Mexicana
Misión de San Diego No.5 -Zona del Río- Tijuana, Baja California, México 22205


Comunicado No. 072-2010


ASUNTO: TRAGEDIA EN TORREÓN.
Salud - Estabilidad - Poder


C. Felipe Calderón Hinojosa
Presidente de los EE.UU. Mexicanos
Presente.
El Supremo Consejo Omega de la República Mexicana, desde el ángulo noroeste de nuestra Patria, protesta ante Ud., de manera respetuosa, pero firme, por el reciente asesinato masivo de 18 jóvenes en la ciudad de Torreón, Coahuila, por lo que implica -además de la pérdida de vidas juveniles valiosísimas y muy probablemente inocentes- pues esta violencia es prueba plena de que no se está brindando el resguardo y seguridad que todo Estado de Derecho está obligado a otorgar a sus ciudadanos.
Si a estos lamentables sucesos sumamos la enorme cadena de otros similares (mencionamos Villa de Salvárcar, en Ciudad Juárez, Chihuahua; Guardería ABC en Hermosillo, Sonora, como notorios ejemplos de impunidad) nos vemos precisados a sugerir una revisión, a fondo, de las políticas de seguridad pública que ha estado utilizando el Estado Mexicano para atender este creciente fenómeno que marca ya a nuestra nación como una de las más peligrosas del mundo, con todo lo que ello significa en lo moral y en lo económico.
Confiamos que sabrá usted tomar -en esta segunda mitad de su período de gobierno- las medidas necesarias para que todos estos crímenes terminen, y sobre todo, que no queden impunes, de los que el último eslabón de la cadena lo constituye la muerte de estos jóvenes de Torreón, de los cuales bien poco se ha hablado en detalle en los medios de comunicación, sin olvidarnos de los inocentes niños inmolados en el incendio de la Guardería ABC de Hermosillo, Sonora.
De la misma manera, pedimos a nuestros Ilustres HH.'. Delegado y Subdelegado Especiales en Coahuila, se sirvan presentar en nuestro nombre el más sincero pésame a las familias de los jóvenes inmolados y -en general- a la sociedad coahuilense, con la que nos solidarizamos.

Atentamente
Zenit de Tijuana a 19 de julio del 2010 - Equivalente al 8 de Av del 5770 anno lucis.

HONOR - VIRTUD - TALENTO
"Devs mevmqve jvs - Ordo ab chao"

El Muy Poderoso Soberano Gran Comendador y Gran Maestre de la Orden:

 I.'.P.'.H.'. Rogelio Amaral Barragán, 33°
Santo Imperio
  OMEGA



*ccp. IPH Elbio Laxalte Terra,33o - Presidentede CIMAS - Montevideo - Uruguay.
*ccp. IPH Iván Herrera Michel, 33o - Presidente de F.A.S.C.R.E.A.A. Barranquilla, Colombia.
*ccp. IPH Cipriano Alatorre Coll, 33o - Teniente Gran Comendador. Para su coonocimiento y efectos.
*ccp. IPH J Antonio Quintero-Contreras, 33o - Gran Canciller General. Con iguales fines.
*ccp. IPH Gerardo Balcázar Enríquez, 33o - Gran Secretario General. Para su archivo y seguimiento

Fonte : Supremo Consiglio Omega

Biografia di Paracelso


"Il principe dei medici e dei filosofi del fuoco
Grande fisico paradossale
il trismegisto della Svizzera
Primo riformatore della filosofia alchemicha
adepto in alchimia, Cabala e Magia
fedele naturalista
maestro dell'elisir della vita e della pietra filosofale
grande sovrano dei segreti alchemici."


Philippus Aurelius Teophrastus Bombastus von Hoenheim nacque in Svizzera nel 1493, medico eccelso ed alchimista di prim'ordine, dotato di una forte personalità e di un'altrettanto forte arroganza. Era talmente pieno di sé che gli inglesi inventarono il termine bombastic per definire le persone arroganti.
Si autodefinì Paracelso, ovvero più grande di Celso (massima autorità medica nel 1° secolo d.C.)Tuttavia tale pomposità trovava valido motivo di essere nei suoi studi, tra i tanti scritti lasciati troviamo appunti che tuttora lasciano sorpresi e perplessi. Il suo scritto Chirurgia minore è il precursore della moderna medicina, e su molti dei suoi scritti troviamo concetti ed insegnamenti innovativi.Paracelso era nato da un gran maestro dell'ordine Teutonico e valente medico, tanto che Paracelso avrà sempre parole di grande rispetto nei suoi confronti.
Dopo un primo periodo di studi con il padre, fu seguito da Tritemius, abate di Spanheim, e grande Cabalista, per poi imparare la medicina e la chimica da Sigismund Figger. Per tutti i suoi maestri Paracelso avrà sempre parole di lode. Si recò poi in Germania ed Ungheria per imparare i segreti dei metalli dai minatori. Nonostante le difficoltà perseguì il suo scopo con tenacia.
La sua ricerca lo porterà in Russia alla ricerca delle miniere dei Tartari. Sarà fatto prigioniero dal Khan dove apprenderà altri segreti. Sarà inviato da quest'ultimo al seguito di una spedizione diplomatica a Costantinopoli dove incontrerà un Arabo che gli insegnerà i segreti della pietra filosofale, all'epoca aveva 28 anni. Nonostante la sua moltitudine di scritti non vi è nessuno scritto di Paracelso su questo viaggio, documentato però da Van Helmont.
In Turchia Paracelso esercitò come chirurgo presso l'armata Imperiale eseguendo operazioni straordinarie, il suo scritto la Grande Chirurgia stampata in folio ne è una prova schiacciante.In Europa all'epoca si usavano le pratiche Galvaniche e Arabiche, i metodi usati erano quelli del salasso, lo spurgo, il rigurgito, i lavaggi, ecc. Nulla potevano queste pratiche contro un disturbo venereo che colpì l'Europa.
A Bologna Jon Carpus, illustre chirurgo e anatomista, eccelleva nella tecnica della salivazione indotta col mercurio. Paracelso apprese le proprietà del mercurio e riuscì a preparare delle pillole. La cura diveniva meno aggressiva di quella usata da Carpus, in questo modo fu in grado di curare la scabbia, la lebbra, le ulcere, il morbo Napoletano e persino la gotta.
La sua fama aumentò rapidamente, tanto che gli fu offerta la cattedra di medicina all'università di Basilea. Al suo discorso pubblico di fronte all'università disse "Sappiate dottori, che la mia barba ha più esperienza di tutte le vostre università, il più sottile capello della mia nuca ne sa più di tutti voi, le fibbie delle mie scarpe sono più sapienti dei vostri sapienti più famosi.
E' facile immaginare l'indignazione che provocò, alla sua prima lezione si fece portare un vaso in ottone e dopo averlo riempito di zolfo e salnitro vi applicò il fuoco bruciando i libri di Galeno e Avicenna. A causa del suo carattere focoso, le sue lezioni pian piano furono disertate dagli studenti, e Paracelso iniziò a bere, tanto che ben presto lo additarono come ubriacone. Dopo tre anni lasciò la cattedra per riprendere i suoi vagabondaggi. Non smise mai di bere, eppure pur essendo ubriaco riusciva a compiere operazioni chirurgiche di tale bravura e precisione da rasentare l'impossibile.
Morì a Salisburgo, vicino al caminetto dell'osteria il Cavallo Bianco. In tutta la sua vita aveva pubblicato si e no quattro libri. Il suo servitore Oporinus rimase al suo fianco per anni nella speranza di carpirne i segreti, ed alla morte di Paracelso fu sorpreso di trovare tanti manoscritti, poiché non lo aveva mai visto scrivere una parola. E la sorpresa fu ancora maggiore quando si rese conto che tali scritti avevano un'eleganza ed una forma di linguaggio che non sembrava possibile fossero stati scritti da un ubriacone.
Eppure nell'Archidoxa Medicinae tratta dei fondamenti e delle massime che riguardano la chimica, tanto che sono considerate a tutt'oggi tra le più illuminanti nel campo chimico. Nella prefazione si legge "Era mia intenzione pubblicare tutti e dieci i volumi dell'Archidoxa, ma poiché ritengo che il genere umano non sia ancora maturo a sufficienza per i tesori offerti nel decimo libro, ho pertanto deciso di tenerlo nascosto nel mio occipite e di non riportarlo alla luce finché non vi decidiate ad abiurare Aristotele, Avicenna e Galeno e giurare fedeltà al solo ed unico Paracelso"La grandezza di Paracelso fu quella di affrontare la ricerca della conoscenza con mente aperta e spirito indagatore, rifuggendo quelle che erano le schematiche dell'epoca.
Usava l'oppio in alcune delle sue terapie somministrando pastiglie che lui chiamava laudanum, ovvero la sua medicina più lodevole.Si narra che fosse riuscito a concepire la vita in vitro, i suoi studi erano un misto di scienza e alchimia, come si evince dai suoi appunti "Se la fonte di vita, chiusa in un'ampolla di vetro sigillata ermeticamente, viene seppellita per quaranta giorni in letame di cavallo e opportunamente magnetizzata comincia a muoversi e a prendere vita. Dopo il tempo prescritto assume forma e somiglianza di essere umano, ma sarà trasparente e senza corpo fisico.
Nutrito artificialmente con arcanum sanguinis hominis per quaranta settimane e mantenuto a temperatura costante prenderà l'aspetto di un bambino umano. Chiameremo un tale essere Homunculus, e può essere istruito ed allevato come ogni altro bambino fino all'età adulta, quando otterrà giudizio ed intelletto.
Nei resoconti di Oporinus spiega che il suo padrone era un giorno senza un soldo ed il giorno successivo ne aveva in grande abbondanza. Si faceva prestare i soldi da amici e conoscenti per restituirli il giorno dopo con l'aggiunta di stravaganti interessi. Nella sua conoscenza di alchimia e chimica sembra difatti che vi fosse anche la pietra filosofale, sicuramente era in grado di trasmutare gli elementi, pur senza avere cognizione dei numeri atomici che accompagnano le formule chimiche moderne.
Nel suo Theatrum Alchemia e fa riferimento ad un tesoro nascosto sotto un albero. Ad ucciderlo più che la sua passione per l'alcool fu la delusione di aver incontrato una platea di menti ottuse tra i grandi dottori e i grandi sapienti dell'epoca.
Forse lo consolerebbe sapere che a distanza di 500 anni non è cambiato nulla.


Fonte : Fr.'. Leonida

martedì 20 luglio 2010

Summit Unione europea - Massoneria


Summit Unione europea - Massoneria

L'Unione europea terrà un vertice con i massoni e la società laica in autunno per creare un dialogo politico in parallelo con i leader religiosi europei.


 
 
 
 
 
Fonte : agentiadepresamasonica

Centro Ibérico de Estudios Masónicos



Fonte : Centro Ibérico de Estudios Masónicos

LL.·. DE CC.·. E INSTALACIÓN DE LA R.·.L.·.S.·. CORONEL LEONCIO PRADO GUTIÉRREZ Nº5

GRAN LOGIA PATRIOTICA DEL PERU D.·.A.·.P.·.R.·.E.·.D.·.M.·.

A LA GRAN CADENA UNIVERSAL:

LL.·. DE CC.·. E INSTALACIÓN DE LA R.·.L.·.S.·. CORONEL LEONCIO PRADO GUTIÉRREZ Nº5




GRAN SECRETARIO
FELIPE AGUIRRE SALINAS



Fonte : GRAN LOGIA PATRIOTICA DEL PERU

Acuarelas de Pancho Fierro de Lima Colonial

Acuarelas de Pancho Fierro , Imágenes de la Lima Colonial del 1800 , Costumbres y Tradiciones.

Acuarelas-de-Pancho-Fierro-El-Peru-en-el-1800

Fonte : Dr. Guillermo Calvo Soriano de Lima - Perú

lunedì 19 luglio 2010

Pensiero sul Solstizio d'estate.

Fratelli tutti, nei vostri gradi e nelle vostre dignità, pace e serenità a tutti voi.Siamo nel solstizio d’estate; la natura nel pieno della sua forza raggiunge l’apice dello zodiaco.
Il seme maturo e fiorito dà ora, i suoi frutti, essi sono portatori di vita e di nuovo seme. Il ciclo della vita continua nel suo manifestarsi e ci indica il lavoro alchemico della trasformazione. Siamo chiamati a partecipare alla mietitura, perché il nostro essere possa trasformarsi in pane di Vita. Con l’operazione di macinatura, d’impasto, di salatura e di cottura di questo Seme divino che è il vero tesoro di cui ricevere l’oro eterno ‘il corpo di Gloria e di Luce ’ - Vi auguro a Tutti di trovare questo seme e di poterlo trasformare macinandolo e amalgamandolo come si manifesta nella ‘Pietra dei Filosofi’.
Un motto caro ai benedettini è ORA ET LABORA ( PREGA E LAVORA);
Preghiera , silenzio, meditazione,alimentazione corretta e digiuno sono necessari per purificare il corpo e lo spirito,preparandolo sul Cammino della Luce. Lavoro per le necessità umane, per migliorare la qualità della vita e dei bisogni quotidiani. Armonizzando preghiera e lavoro realizzeremo l’ armonia interiore come l’ unione pane e vino, creando L’ energia d' amore (cristallina) che ci permette di realizzare nei fatti l’iniziazione ai sacri misteri. Mentre l’OZIO come affermava San Benedetto è Nemico dell’anima.
La verità o la vera luce è nascosta nelle pieghe della stessa ricerca e si manifesta solo a coloro che pieni di fede , di amore incondizionato e animo puro hanno lavorato :pellegrini e viandanti nel proprio deserto interiore. Questi incontreranno l’OCCULTUM LAPIDEM , dove riposano le ceneri della arba fenicia . le miracolose lacrime di queste mitico volatile, guariranno le anime ,risvegliandole della totale dimenticanza. Prima che ciò accade è necessario far risorgere dalle proprie ceneri l’Ave Fenix , alimentata con il divampare del fuoco del Sagittario, che brucia tra le colonne del tempio di Salomone . è proprio li che il figlio sceso dal padre morirà e risorgerà come successo ai mitici Osiride e Hiram i quali si sacrificarono per non svelare i propri segreti ai loro stessi fratelli .Fu però grazie alla loro morte che risorgendo conquistarono l’ immortalità. È probabile che ai giorni nostri ci sia qualche nostalgico innamorato dell’arte reale che cerca di avventurarsi in questo labirinto di conoscenza,non con il sapere saputo ma attraverso operatività attiva e infuocata d’amore. Egli separa il ‘multiplo’ riducendo e sublimando il proprio Hermes , nel silenzio e nella solitudine del proprio Atanor :elevando neri corvi nell’insolubile altezza dello spirito, dove si trasformeranno in bianche colombe.
Invito tutti i fratelli a fermarsi in silenzio e solitudine per un istante e riflettere ;ponendosi una semplice domanda: qual è lo scopo della mia iniziazione , la motivazione e la condotta morale che mi deve appartenere; quale è la missione da compiere verso me stesso , i miei fratelli e verso i profani?.
Sono convinto che la massoneria di R.S deve rientrare nel suo alveare naturale , riappropriarsi della ARTE REALE che per tradizione millenaria è depositaria e velata .L’ arte : vera madre che ha partorito tutte le conoscenze evolutive filosofiche,religiose, scientifiche, matematiche e altre scoperte ancora sconosciute.
Fratelli, ci stiamo avvicinando alla data che dà molte chiavi di lettura( 25 dicembre 2012) e molte interpretazioni :la fine dell’era del ferro. il Filosofo Esiodo VII sec A.c aveva previsto tale avvenimento e le conseguenti guerre, divisioni e lutti che durante quest’era ci furono. (vedi tavola allegata).
Secondo le previsioni di alcuni Certosini ricercatori ,l’energia magnetica della terra detta Shuman, si sta avvicinando ai 13 Hz , e quindi vicini al fatidico ‘ZERO POINT’. Tale frequenza è collegata all’era del KALI YUGA (periodo oscuro ma di grande apertura spirituale) che apre le porte all’era dell’Acquario che in previsione ci auguriamo sia portatrice di un lungo e duraturo periodo di Pace.
Mi auguro che questa Tavola vi incuriosisca e sia uno stimolo per lo spirito. Augurando inoltre di passare un Buon Solstizio a tutti voi e i vostri cari.




Fonte : Fr.'. Calabrese

Lettera di Garibaldi ai Fratelli dopo la nomina a Gran Maestro

Torino, 20 marzo 1862 E.'. V.'.




Ill.'. ffr.'.

Assumo di gran cuore il supremo ufficio di capo della Mass.'. It.'. costituita secondo il rito scozz.'. rif.'. ed accet.'. .

Lo assumo perché mi viene conferito dal libero voto di uomini liberi, a cui devo la mia gratitudine non solamente per l'espressione della loro fiducia in me nello avermi elevato a così altissimo posto, quanto per l'appoggio che essi mi diedero da Marsala al Volturno, nella grande opera dello affrancamento delle province meridionali. Codesta nomina a G.'.M.'.è la più solenne interpretazione delle tendenze dell'animo mio, de' miei voti, dello scopo cui ho mirato in tutta la mia vita. Ed io vi do sicurtà, che mercé vostra e colla cooperazione di tutti i nostri ffr.'., la bandiera d'Italia, ch'è quella dell'umanità, sarà il faro da cui partirà per tutto il mondo la luce del vero progresso. Che il G.'.A.'.dell'U.'. spanda le sue benedizioni su tutti , e che ci guardi sempre con occhio propizio e ci continui le sue grazie il nostro divino protettore. S. Giovanni di Scozia.



Abbiatevi il bacio fr.'.

.'.G. Garibaldi

 

domenica 18 luglio 2010

Discorso del Ven.mo Pro Grand Master della UGLE

Discorso del Ven.mo Pro Grand Master della UGLE il Marchese di Northampton, al Meeting dei Grandi Maestri Europei il 5 e 6 Novembre 2007 .

"La regolarità è un concetto assoluto, non si può concepire una regolarità parziale o condizionata. Una Gran Loggia o è regolare o non lo è. Secondo le condizioni dell’Inghilterra, per essere regolare una Gran Loggia deve conformarsi a tutti i Principi Basilari per il Riconoscimento delle Grandi Logge. Tali princìpi, concordati con le Grandi Logge di Irlanda e di Scozia, furono codificati e pubblicati nel 1929, ma non contenevano nulla di nuovo. Sono stati sviluppati ed affinati in oltre 150 anni da quando la Massoneria si è diffusa nel mondo e le Grandi Logge sono apparse al di fuori di queste isole. Noi crediamo che essi siano fondamentali ed immodificabili, perché definiscono l’essenza della Massoneria regolare. Ancora, sono stati confermate dalle Grandi Logge Britanniche (“GLB”) nel 1938, nella dichiarazione rilasciata da ciascuna di esse sotto il titolo “Scopi e Relazioni dell’Ordine”. È nostro fermo intendimento che se anche uno soltanto di tali principi venisse meno, o fosse modificato, la natura della Massoneria sarebbe gravemente compromessa. Si è da alcuni suggerito che detti princìpi dovrebbero poter essere ridefiniti col passare delle generazioni, ancorché coloro che hanno avanzato tali suggerimenti appaiono poi riluttanti a scendere nei particolari. Io sospetto che la materia che si vorrebbe modificare è quella, relativa alla proibizione delle discussioni di politica e di religione durante le tornate, ed al divieto, imposto alle Grandi Logge o ai singoli massoni di esternare in pubblico su questi argomenti, beninteso nella loro qualità di membri dell’Ordine. In questo contesto sono rimasto piuttosto sorpreso che si sia discusso del ruolo della Massoneria nell’Europa che cambia e di come la Massoneria possa influenzare positivamente lo sviluppo sociale e morale della nuova Europa, per il perseguimento del bene comune. Le GLB rispondono che la Massoneria non ha alcun ruolo al di fuori di se stessa e che la sola influenza alla quale si può aspirare e quella su se stessa e sui Fratelli. Crediamo fermamente che non è la Massoneria, ma il singolo massone che può influenzare positivamente la società. Vediamo la Massoneria come un intenso viaggio interiore, volto a conoscere ed a migliorare se stessi. Speriamo che, in itinere, il Fratello assorba i principi della Massoneria, così che essi diventino parte del suo modo di essere. In quel modo egli potrà dare il suo contributo per il bene dell’umanità. Se il singolo, imbevuto dei principi massonici, non lavorasse a tal fine, allora dovremmo sì domandarci se la Massoneria abbia realizzato i suoi scopi. La Massoneria regolare non è autorizzata – né ora né in futuro – a trasformarsi in una lobby, per quanto nobile sia la causa perseguita. Una grande forza dell’Istituzione è stare lontano dalla politica e dalla religione, così formando, come ha scritto il Fr. Anderson, «il Centro di Unione, e il mezzo per conciliare sincera amicizia fra persone che sarebbero rimaste perpetuamente distanti». I padri fondatori sapevano benissimo, per averlo sperimentato sulla propria pelle, quanto possano dividere la politica e la religione. Mettendo al bando siffatti argomenti ed impedendo ai Grandi Dignitari di pronunciarsi al riguardo, essi tentavano di unire uomini di buona volontà, al di là delle differenze particolari, per lavorare insieme al bene comune. Questo è sicuramente un landmark e se vi mettiamo mano modificheremo sostanzialmente la natura della Massoneria. Comprendo inoltre che, durante il Forum di Praga alla fine di Aprile, è stata avanzata la proposta di aggiungere ai Principi Basilari per il Riconoscimento delle Grandi Logge quello dell’esclusività territoriale. In altre parole, una sola Gran Loggia in ogni paese. Come conseguenza, una Gran Loggia non sarebbe sovrana se non avesse il controllo sull’intero territorio. In realtà, noi non giudichiamo la sovranità in termini di territorio; per noi sovranità significa che una Gran Loggia ha autorità esclusiva sulle logge e sui massoni che ne fanno parte, a prescindere dal luogo in cui sono concretamente dislocati, e senza doverla dividere con Supremi Consigli o altri corpi rituali. Per ragioni sia storiche che pratiche, le GLB ed altre non potrebbero considerare la giurisdizione territoriale esclusiva come principio basilare per il riconoscimento. Per più di 250 anni hanno condiviso territori in tutto il mondo e continuano a fare così anche oggi. Invero, in alcune aree ciò accade perché esse hanno portato colà l’Istituzione. Negli USA – dove la giurisdizione esclusiva era un principio fondamentale per accertare la regolarità – l’opinione è mutata, perché in molti Stati le Grandi Logge condividono il territorio con una G. L. Prince Hall, come le GLB fanno nelle Bahamas, nelle Isole Caraibiche e nelle Indie Occidentali. Negli esempi suddetti c’è un elemento comune: la condivisione avviene per mutuo consenso, ed è questa la soluzione del problema. Se infatti due o più Grandi Logge acconsentono a dividersi il territorio, perché dovremmo ostacolarle? Il riconoscimento è un atto bilaterale fra due potenze sovrane. Non esiste un diritto al riconoscimento, trattandosi piuttosto di un privilegio che viene concesso. L’Inghilterra è stata criticata, di recente, per non avere immediatamente riconosciuto GG. LL. di nuova formazione, od anche GG. LL. risvegliate, anche se formate o risvegliate da GG. LL. con le quali siamo da tempo in amicizia. La ragione di ciò è molto semplice. Come G. L. più antica, abbiamo, senza peraltro chiederlo, indossato il mantello dei guardiani della regolarità. Questa è una responsabilità che prendiamo molto sul serio. Inoltre, comprendo come il riconoscimento dell’UGLE acceleri il riconoscimento da parte di altre GG. LL. Per questi motivi vogliamo essere certi che la G. L. che andremo a riconoscere non solo sia regolare, ma anche fermamente radicata in un paese stabile, libera da interferenze politiche, e che si manterrà nell’alveo della regolarità, con buone prospettive di sopravvivenza e di crescita. In breve, non possiamo commettere errori! Almeno in tre occasioni siamo stati oggetto di pressioni per concedere il riconoscimento, ma non abbiamo mutato la nostra consueta politica ed i fatti ci hanno dato ragione. In due casi, in un breve lasso di tempo, due GG. LL. sono state lacerate da dissensi intestini che ne hanno provocato la scissione ed in un altro caso la “madre” ha rifiutato la figlia, ritirandole il riconoscimento. Da ultimo, desidero trattare il tema del posto dell’Inghilterra nel mondo massonico. Nel discorso fatto alla Conferenza mondiale tenutasi a Parigi lo scorso anno, il Gran Maestro austriaco ha detto che, a suo parere, l’Inghilterra ha abdicato alle sue responsabilità in Europa o in altre parti del mondo e che la sua autorità era prossima allo zero. Vorrei non solo dissentire, ma anche chiedere quali responsabilità abbiamo noi in Europa o altrove. Siamo sempre disponibili per consigli, informazioni, per mettere a disposizione la nostra considerevole esperienza, ma non possiamo né vogliamo interferire con gli affari interni di una G. L. sovrana. Possiamo offrire una guida, conforto e sostentamento in tempi critici. dare assistenza funzionale alle nuove GG. LL., ma non possiamo essere una sorta di poliziotto internazionale che compone i dissidi all'interno di una G. L, o fra GG. LL.. Possiamo e vogliamo mettere in chiaro la nostra posizione sui  temi quali regolarità e riconoscimento, ma sta a voi decider poi come comportarsi. Da parte nostra, non vogliamo imporre alcunché a chicchessia e crediamo che nessun altro corpo massonico abbia questo potere. Tuttavia, ci riserviamo il diritto di decidere chi, secondo noi, è regolare e dunque può essere riconosciuto. Fratelli, nella Massoneria come è praticata in Europa esiste una meravigliosa diversità. Tutti siamo legati agli stessi principi ma ognuno li  ha poi sviluppati secondo le proprie peculiarità. Dobbiamo essere fieri  della diversità, fin tanto che rimane nei confini della regolarità ".

Fonte : Freemasonry Today

sabato 17 luglio 2010

Lettera di Garibaldi

Firenze, 18 maggio 1867 E∴ V∴

FF∴,  Cоmе non abbiamo ancora patria perché non abbiamo Roma, così non abbiamo Mass∴ perché divisi. Se lа vecchia lupa della diplomazia da una parte, e l'apatia del popolo dall'altra, ci contendono Roma,
chi in Massoneria potrà mai concederci una patria, una Roma morale una Roma Mass∴? Io sono di  parere che l'unità Mass∴ trarrà a sé l’unità politica d'Italia. È quindi mio vivo desiderio che  un'Assemblea sia convocata, onde ne sorga una Costituente.
Fasciasi in Mass∴ quel Fascio Romano che ad onta di tanti sforzi non si è potuto ancora ottenere  in politica.
Io reputo i massoni eletta porzione del popolo italiano.
Essi pongano dа parte le passioni prof∴ e cоn la coscienza dell'alta missione che dalla nobile  istituzione Mass∴ gli è affidata, creino l'unità morale della Nazione. Noi non abbiamo ancora l'unità  morale; che la Mass∴ faccia questa, e quella sarà subito fatta.
FF∴  Io altro non aggiungo. Voi della sacra e sventurata Terra delle iniziative, farete opera veramente  degna dei figli del Vespro, se alle glorie politiche e patriottiche unite l'aureola dеllа rivoluzione  morale e mass∴ Uniamoci е saremo forti per vincere con lа virtù il vizio, col bene il mаlе, e la patria  e l'umanità ce nе saranno riconoscenti.
Vi prego intanto a voler dare comunicazione della presente tav∴ a tutte le nostre LL∴, essendo mio  fermo proposito che esse sieri invitate a nominare cadauna il proprio rappresentante e реr  l'assemblea generale Mass∴, сhе avrà luogo in Napoli nel locаle della G∴L∴ Egeria Or∴ di Napoli, in Via Nilo n. 30, pel dì 21 del prossimo mese di giugno, alla quale assemblea spero di poter  intervenire cоmе rappresentante il G∴ Or∴ di Palermo.

FF∴  L'astensione è inerzia, è morte. Urge l'intendersi, e nell'unità degli intendimenti, avremo unità di
azione. Laonde spero che nessuno mancherà all'aрреllо.
Sono con tutta l'anima.

Vostro F∴
Giuseppe Garibaldi