giovedì 27 ottobre 2011

I rapporti tra la Massoneria e la politica Crescono le adesioni tra i giovani e scoppia la sindrome da "carrierismo". Perfetti: Non siamo una setta.

La Massoneria moderna. Aperta e solidale. Ma che nell'immaginario collettivo rimane una misteriosa setta lobbistica con obliqui rapporti. Antonio Perfetti è gran maestro nazionale aggiunto del Grande Oriente d'Italia. Nella terra dei bruzi, l'Ordine massonico vanta numerose logge, tradizioni bicentenarie e, soprattutto, annovera tra i suoi figli più illustri i fratelli Emilio e Attilio bandiera.
Qual è il ruolo della Massoneria in questa città?
«È quello di richiamare l'attenzione soprattutto dei giovani sui valori che hanno ispirato il Risorgimento italiano. Abbiamo colto l'occasione del centocinquantesimo anniversario dell'Unità di Italia – sollecitati pure dalla ex amministrazione comunale – per dar luogo al convegno che si è svolto presso il cinema Morelli sabato scorso. In verità la Giunta comunale guidata da Salvatore Perugini aveva assegnato per lo svolgimento della manifestazione il Teatro Rendano, fissando la data del 19 di giugno. Dato il contemporaneo svolgimento di una manifestazione fissata dal Goi su Reggio, di comune accordo con il sindaco dell'epoca si spostò la data al 22 ottobre scorso. L'attuale sindaco di sua iniziativa ha revocato tale disposizione spostando dapprima la manifestazione al Cinema Italia e, alla luce di una vibrata protesta, ha concesso poi il teatro Morelli».
C'è una vena polemica in quanto afferma...
«Più che una vena polemica io direi una sorta di rammarico che si accompagna ad una profonda delusione se è vero come è vero che nella stessa settimana il Teatro Rendano è stato assegnato alla Fondazione Carical per manifestazioni di analogo contenuto e, ancora, in data antecedente ad una oreficeria per una sfilata di moda. Da qui la mia delusione perchè a quelle manifestazioni hanno partecipato numerosi uomini politici mentre alla nostra nessuno di essi, tranne il presidente del consiglio comunale Luca Morrone. Morrone era stato presente pure la mattina alla cerimonia svoltasi nel Vallone di Rovito dove vennero fucilati i fratelli Bandiera. Mi aspettavo, visto che celebravamo i valori del Risorgimento condivisi da tutti, che tutti i politici ed in particolare il Sindaco, a prescidenre dalle loro ideologie convenissero al Teatro Morelli per testimoniare l'attualità di questi valori senza i quali non si costruisce una società civile».
Parlate di una Massoneria aperta e moderna e soprattutto registrate numerose richieste di adesione dai giovani: state per caso procedendo ad un reclutamento di massa?
«Assolutamente no. Significa che l'attività oggi è proiettata all'esterno per cercare un dialogo con i giovani nella convinzione che solo con il dialogo può trovarsi un punto di confluenza da cui partire per una solida costruzione sociale».
Non correte il rischio di reclutare nuovi adepti sollecitati ad aderire alla Massoneria solo dalla voglia di fare soprattutto carriera?
«Noi giuriamo di aver cari e sacri la vita, l'onore e la dignità di tutti. Ciò impedisce di creare corsie preferenziali agli adepti rispetto ai cosiddetti profani. Ciò che i massoni conquistano è frutto del loro valore personale».
In una regione ad alta densità criminale c'è, oltre quello del carrierismo, pure il pericolo d'infiltrazioni mafiose: o no?
«Posso assicurare che facciamo la radiografia a coloro i quali bussano alle porte del Grande Oriente d'Italia dando luogo ad indagini e richiedendo certificati dei carichi pendenti che consentono d'impedire simili inquinamenti».
Ciò non toglie che un massone possa delinquere...
«Non vi è dubbio. Ma nel momento in cui egli lo fa non può che farlo a titolo personale e il fatto non può essere addebitato alla istituzione massonica con l'equazione "'ndrangheta uguale massoneria". Non ci sogneremmo mai, ad esempio, per il fatto che un prete è pedofilo di affermare che la Chiesa pratica la pedofilia».
A proposito di Chiesa, quali sono oggi i vostri rapporti con il clero locale e nazionale?
«Ritengo che non siano stati ancora superati da parte della Chiesa le motivazioni che trovano radici nei fatti del 1861. Noi ricerchiamo anche con la Chiesa il dialogo sia a livello nazionale – vedi i colloqui tra il nostro gran maestro Raffi e il cardinale Tonini – sia a livello locale dove ci auspicheremmo che il nostro Arcivescovo Nunnari ci concedesse un confronto pubblico su temi antichi e attuali. Garantisco che il gran maestro Guastavo Raffi sarebbe lieto d'incontrare l'Arcivescovo ad un dibattito pubblico destinato a fugare ogni nube sul rapporto tra la Chiesa e la Massoneria».
Andiamo alla politica. Quando un politico è pure massone rischia di essere troppo potente e d'incutere ai cittadini anche il timore derivante dalla sua appartenenza alla vostra Obbedienza. Fa paura..
«A mio modo di vedere non può far paura, perchè su di lui grava un carico morale che limita ampiamente i suoi movimenti, che a volte politicamente possono essere ritenuti corretti e sotto il profilo morale censurabili».
Eppure molti continuano a considerarvi una setta socialmente pericolosa...
«È ora di sfatare questa visione, sollecitata da parti sociali ben individualbili. Ci hanno rivoltato come un calzino ed il risultato è stato quello di certificare che gli appartenenti a questa Istituzione sono tra i migliori professionisti delle varie città d'Italia. D'altra parte non si vede come uomini che si abbeverano a valori fondanti, come quelli di libertà, uguaglianza, tolleranza, fratellanza, solidarietà e umiltà, possano delinquere».
 
Fonte: Gazzetta del Sud