giovedì 12 aprile 2012

Convegno Nazionale: “Federico II di Svevia: verità svelate e rivelate”

Prato 5 Maggio 2012, presso il Teatro “G. D’Annunzio” - Convitto Nazionale Statale Cicognini, Piazza del Collegio 13


Federico II di Svevia re di Sicilia e imperatore del Sacro Romano Impero, fu una di quelle rare figure capaci di diventare mito quando era ancora in vita. Definito dagli estimatori “stupor mundi” e considerato dai nemici l’anticristo, fu una personalità unica, figlio del Medioevo ma al tempo stesso capace di precorrere i tempi, delineando orizzonti politici e culturali assolutamente nuovi.
La grandezza dell’uomo, trova un testimone d’eccellenza in Dante che, pur dannandolo fra gli eretici, lo definì: “ultimo imperatore de li Romani” (Cv. IV), “segnor […] d’onor sì degno” (If. XIII), “il terzo [vento] e l’ultima possanza di Soave” (Pd. III 120) e “l’illustre eroe” (V.E. I).
Di questo pilastro del passato, ne parleremo a Prato il 5 Maggio 2012 E. V. nel corso di un convegno nazionale intitolato: “Federico II di Svevia: verità svelate e rivelate
La scelta di Prato non è casuale, giacché nel corso del XIII secolo Federico decise di costruire in terra di Tuscia, già divisa fra Guelfi e Ghibellini, delle opere fortificate che fossero d’ausilio ai suoi fedeli. Fu così prima eretta la rocca di San Miniato e, nel 1247, su un precedente maniero degli Alberti, il castello di Prato. Sorse così un massiccio edificio in albarese bianco, di forma quadrata con torri angolari e merlatura ghibellina e ingentilito da uno splendido portale, inquadrato da paraste, sormontato da timpano e affiancato da due leoni in pietra.
La costruzione divenne in seguito un presidio fiorentino e venne collegato alle mura trecentesche di Prato con un camminamento coperto, chiamato “cassero”. Fu protagonista di numerose vicende storiche, fra l’altro, fu silente testimone del sacco di Prato: l’orrenda carneficina iniziata il 29 Agosto del 1512, quando gli Spagnoli irruppero in città e in 21 giorni uccisero 6000 persone.
Probabilmente, qualcuno allora, guardando il bianco castello, ripensò, con nostalgia, ai tempi del “Secondo Federico”, quando i falconetti non sparavano nel mucchio, l’odio di parte non coinvolgeva gli inermi e la guerra era sottoposta a regole da tutti rispettate.
Il Convegno sarà ospitato nello storico Convitto Cicognini che, fondato nel 1692, ebbe fra i suoi allievi Bettino Ricasoli, Gabriele D’Annunzio, Cesare Guasti, Curzio Malaparte.
Fonte: GLDI