sabato 21 settembre 2013

In memoria del Fratello Hrand Nazariantz.·.


Godendoci gli scampoli di questa piacevole estate ero a cena con il Fratello Rupen Timurian\,
decano del G\O\I\ di Palazzo Giustiniani, all’Oriente di Bari.
Come si conviene a due Massoni di lungo corso,
si finisce sovente a parlare dell’Istituzione con quell’entusiasmo fanciullesco di chi ancora ci crede,  anche a numerosi anni dalla Prima Luce.
Nel corso del nostro fraterno incontro, ho avuto il piacere di approfondire la mia conoscenza sull’Illustre Fratello Hrand Nazariantz\, raffinatissimo poeta Armeno che tanto donò in termini culturali ed Iniziatici ai Figli della Vedova di Terra di Bari.
Cresciuto nelle fila di Piazza del Gesù sin dagli albori della sua Fondazione, seppe condividere in Comunione d’Intenti, la sua Fede Massonica con i numerosi Fratelli di altre Obbedienze, facendo germogliare i Tradizionali principi della Massoneria Universale.
Il mondo profano ha riservato a questo fulgido Poeta, candidato al Nobel per la Letteratura nel ’53,(1) forse più attenzione di quanto non si sia fatto all’interno della Nostra Istituzione.
Il Comune di Bari ha dedicato alla sua memoria una strada, ove oggi ha sede il Distretto della Corte d’Appello.
Approfondendo alcuni cenni biografici, si comprende il peso che ha avuto, tanto nei riguardi della sua martoriata terra d’origine,  favorendone l’apertura culturale, quanto per lo sviluppo della poesia nel nostro Paese.
Il Fr\ Timurian\ con trasporto emotivo, mi ha mostrato vecchie foto, enarrando meravigliose storie di antica fratellanza, solidarietà umana e radicate affinità elettive.
La sua è una famiglia di origine Armena ed i suoi avi giunsero a Bari da profughi, a causa del noto e triste eccidio. Da lì nasce e si intreccia una lunga e toccante vicenda umana, iniziatica e culturale, che per lustri ha legato i Timurian al Fratello Nazariantz\, tant’è che le sue spoglie mortali ancora oggi riposano nella loro cappella di famiglia, ove una lapide ricorda l’uomo, il Fratello ed il poeta.
Ho appreso del lungo e strenuo sostegno che il Fr\ Nazariantz\ profuse per la causa Armena, ove ebbe visibilmente al suo fianco Fratelli importanti del peso di Verga\ e Pirandello\(2).
Questa vicenda mi ha toccato e coinvolto, così che ho richiesto l’ausilio del Fratello Giuseppe Bellantonio\ Gran Maestro Em. e memoria storica della Comunione di Piazza del Gesù, che mi ha supportato in un’amorevole ricerca d’Archivio, per ricostruire l’appartenenza Libero Muratoria del Fr\ Nazariantz\.
Dai documenti Storici in suo possesso, siamo riusciti a definire parte della vita Massonica di Hrand\, appurando che il 20 Settembre 1923 la Gran Loggia della Serenissima, si riunì ed elesse Gran Primo Sorvegliante il Fratello Hrand Nazariantz\.(3)
Esattamente a novanta anni da quell’evento Massonico, ho ritenuto doveroso ricordare questo illustre Fratello, che molto diede al diffondersi del concetto di Fratellanza e di Universalità della Massoneria, come si evince tangibilmente dalla nota poesia “Essere Fratelli, Amare!”.

La sua voce di Figlio della Vera Luce ebbe spazio sulla rivista la Fenice, che per anni fu una fucina di idee e 

(archivio storico Comunione di Piazza del Gesù) 

 pensieri fino ai primi del ’25, quando calò sulla Massoneria Italiana la scure totalitaria del regime fascista.
Padre del “GRAALISMO”, partorì la visionaria teoria “DEL SOLE INTERIORE”. Il suo pensiero esoterico ebbe un ampio respiro internazionale.
Nel 1946 diede vita alla rivista GRAAL, densa di intensa mistica spiritualità, ed intrisa dei più puri valori Massonici.
Fra gli stimati intellettuali Massoni, che vi tracciarono, ricordiamo il Fratello Giuseppe Ungaretti\(4).
Nel 1951 diede alle stampe il “MANIFESTO GRAALICO”.
In molte delle sue numerose opere, traspare il suo credo Massonico.
Grazie alla cordiale disponibilità del Dott. Carlo Coppola, Dottore di Ricerca in Italianistica e fra i massimi studiosi e biografi del Fratello Nazariantz\, ho appreso delle oltre 60 pubblicazioni fra poesie, critica letteraria e traduzioni e dell’importante appartenenza al movimento Futurista, ove ebbe rapporti diretti con i suoi massimi esponenti, come attestano lunghi carteggi con Filippo Tommaso Marinetti e Gian Piero Lucini(5).
Organizzò noti eventi culturali,  quali le “Serate Futuriste” e scrisse per numerose riviste d’avanguardia(6).
Ho appreso altresì, della già citata Candidatura al Premio Nobel del 1953 a cura di un comitato di stimati intellettuali italiani e stranieri fra i quali numerosi Massoni. Quell’anno però l’ambito riconoscimento fu assegnato ad un altro illustre Fratello quale Winston Churchill\
Successivamente, fu proposto a Parigi per la “Legion d’Honneur”(7).
Queste brevi note solo per ricordare a Noi tutti ma soprattutto alle nuove generazioni di Liberi Muratori, che la Massoneria è una fucina di idee e sentimenti e solo lavorando nel Solco della Tradizione, potremo riprendere a forgiare uomini di questa portata.
Auspico che qualche Fratello, gemmando una nuova Officina, voglia porre come Titolo Distintivo:
Hrand Nazariantz\.
Alla memoria di un grande poeta, di un grande uomo ma soprattutto di un grande Massone.

Note:

(1)            Frammenti per una doverosa Biografia di Carlo Coppola
(2)            Pasquale Sorrenti, Hrand Nazariantz. Uomo, poeta, patriota, Bari, Levante, 1978.
(3)            Archivio Storico della Comunione di Piazza del Gesù ed Archivio Personale del GM G. Bellantonio\
(4)            Enciclopedia Treccani – Orientali d’Italia - Le guerre coloniali (1911-1945)
(5)            Domenico Cofano, Il crocevia occulto. Lucini, Nazariantz e la cultura del primo Novecento, Fasano, Schena, 1990.
(6)            Carlo Coppola, Hrand Nazariantz, la storia di un uomo unico vissuto nel Sud, "LSD Magazine". Bari 10 marzo 2011.ù
(7)            Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Hrand_Nazariantz






Essere Fratelli, Amare 
del Fratello Hrand Nazariantz.·.

Tutto muore… Tutto passa… Essere Fratelli, Amare!
Essere Fratelli, dividere il Pane ed il Cuore,
il destino della Vita, il destino dell’Anima,
Essere Fratelli, dividere il sangue del cuore
il sangue dello spirito,
il profumo delle lagrime e l'incenzo delle preghiere,
il calice la sorgente viva, la grazia degli dei,
i sogni e le rose: Essere Fratelli, Amare...!

Essere Fratelli, dividere il fuoco e l'anfora colma
la sete di bontà, la sete di bellezza,
essere più accanto a Dio nel sacrificio,
essere Fratelli, nell'onore e nell'orgoglio di soffrire,
a mani giunte essere giusti e buoni
poter soffrire e sorridere ancora in un mondo di odio,
colui che sa sorridere aiuta colui che piange,
amando, com'è dolce l'essere al mondo: Essere Fratelli, Amare!

Tendere le mani profumate di pietà celeste,
ai Vinti, essere Fratelli dividere il tetto e il sonno,
essere l'asilo sicuro e accogliente dei feriti delle strade,
essere la buona soglia, essere il buon Sole, l'attesa sorridente,
per quelli della bisaccia, per quelli del bastone,
essere Fratelli, e non dire mai: “venite domani!”
Tutto muore, tutto passa...Essere Fratelli, Amare...

Vivere bene per bene amare: Essere Fratelli, Amare!
Perché l'Opera sia uguale all'Amore,
essere verso il pensiero la scala sacra dell'amore
soltanto la carità del cuore salverà gli uomini.
Far vivere l'anima, far vivere Dio, Essere Fratelli, Amare!
Rendere più grandi i cuori
perché i tempi siano più dolci
essere la Somma Volontà di comprendere senza biasimo...

Perdonare: profumare i cuori ai fiori del Calvario..
essere il Segno della Croce sulla terra e sul cielo,
essere Fratelli, essere semplici e puri: credere e amare..
credere all'armonia, ai ritmi supremi,
alla giustizia dei cieli,
i poveri, credere sempre le braccia tese alla cime
vivere bene realizzare la propria anima, la carne è nulla...
E poi, chiudere gli occhi di carne per aprire quelli dello spirito
essere il bacio di pace sulla bocca dei morenti
e poi a nostra volta sorridere,
sorridere nell'ora felice della morte....