giovedì 14 luglio 2011

Scomparsa della Sor.·. Teresa De Magistris.

Giuseppe Bellantonio

All'Illustre Signor
Vincenzo Rizzuto
Coordinatore Responsabile del sito
“NOTIZIARIO MASSONICO ITALIANO”


Pregiatissimo Signor Rizzuto,

approfitto della Sua cortesia per segnalare ai Lettori del “Notiziario Massonico Italiano” l'avvenuta scomparsa della Gentilissima Signora Teresa De Magistris, avvenuta nella mattinata di ieri a Napoli.
Teresa De Magistris era la vedova di Enzo Milone, già transitato nelle Valli Celesti diversi anni orsono: entrambi Iniziati, nella loro migliore giovinezza operarono nella Comunione di Piazza del Gesù – all'epoca sita al civico 47 dell'omonima Piazza – sotto la guida di Tito Ceccherini, per aderire successivamente all'iniziativa di Giovanni Ghinazzi che da Piazza del Gesù 47 era stato allontanato – questa, utile solo alla cronaca, è una semplice citazione di fatti e Verbali dell'epoca, che comunque nulla intendono togliere o disconoscere delle qualità di questo intenso personaggio -. 
Questa fotografia dell'epoca ci porta ad anni in cui la Massoneria era vissuta con particolare trasporto ed energia: per cui reputo che sia marginale indicare qui le successive tappe di Teresa De Magistris e del Marito, anche per non indulgere in richiami che possano sembrare ad occhi frettolosi o immemori come apologetici ovvero velati da sfumature critiche. 
Di Teresa De Magistris mi piace ricordare un momento particolare e specifico, maturato negli anni del dopoguerra: quello in cui la Massoneria Italiana si riprendeva, dando segnali palesi di grande vivacità. Era quello il momento in cui – quale Responsabile indicata da Tito Ceccherini, che da Sovrano di Piazza del Gesù agiva nello specifico sotto gli auspici e la supervisione “informale” della Massoneria di lingua inglese – sperimentò quali fossero, e soprattutto se ve ne fossero, le possibilità - per un Mondo Iniziatico Femminile che, già presente nell'immediato dopoguerra, intendeva orientarsi su concrete pratiche massoniche nell'unico contesto che all'epoca godesse di formali quanto ampi riconoscimenti internazionali – di operare “in” una Famiglia ovvero “esternamente” ad essa godendone però una sorta di fraterna considerazione specie logistica, oppure di operare in modo tale per cui la Comunione tra Fratelli e Sorelle potesse assumere connotazioni e valenza comuni, o se un raggruppamento del tutto femminile o c.d. “misto” potesse operare autonomamente attraverso l'adesione al “Gran Consiglio dei Riti” costituito proprio dal Sovrano Tito Ceccherini e successivamente retto dai Sovrani che nella “Comunione Italiana sedente a Piazza del Gesù 47” si succedettero, o – infine – se l'esperienza (che comunque aveva un significato che travalicava la realtà italiana) “massonica” sarebbe stata impraticabile al punto da cristallizzare la realtà femminile quale mero supporto esterno all'attività maschile e quindi carente di altre valenze. 
Lo strumento operativo – che pur se “sperimentale” intendeva avere una certa ufficialità del tutto interna – fu una Bolla rilasciata a nome della prima ed unica (e proprio per questo storicamente apprezzabile) Loggia intitolata da Piazza del Gesù ad una donna: Teresa Confalonieri. La Bolla, custodita in originale e personalmente dalla scomparsa Teresa nella sua casa di Napoli, reca la firma autografa di Tito di Torrelancia (alias Tito Ceccherini di Torrelancia, che così firmandosi non confondeva i propri ruoli e salvaguardava tanto la regolarità della Dignità ricoperta che quella del Supremo Consiglio rappresentato): un documento che, non avendo Teresa dei figli, voglio romanticamente augurarmi che possa far parte del Suo corredo nel Grande Viaggio intrapreso. 
Ecco i motivi per cui sento di rivolgere un invito a tutti i Massoni degni di tale nome, ricordando Teresa De Magistris nell'unico modo che penso Lei gradirebbe, e che è il mio sentire: travalicante ogni limite o ambito particolare, per approdare nella Quiete senza passioni del Ricordo. 
Ricordiamola quindi quale degna rappresentante di un contesto che ha caratterizzato precisi e significativi momenti della Storia Iniziatica Italiana; una Persona, una Sorella, la cui Morte chiude un vissuto certamente degno che merita considerazione e pertanto un giusto rispetto. 
Che La si ricordi quindi abbrunando le insegne e chinando i labari, affidandoLa a quel Grande Architetto dell'Universo alla cui Gloria ha sempre palesato di aver operato. 
Mi è lieto l'incontro, Illustre Signor Rizzuto, per porgerLe i più cordiali saluti ringraziandoLa per l'attenzione che potrà riservare alla presente.

Roma, 13 Maggio 2011

                                                                                                     
f.to Giuseppe Bellantonio
Gran Maestro Emerito della Serenissima Gran
Loggia Nazionale Italiana degli Antichi,
Liberi ed Accettati Massoni
Comunione Italiana di Piazza del Gesù


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