
La cronaca del primo talk show 'Cittadinanza e
responsabilità'. Impegno e pensiero per ricostruire il tessuto
sociale. Il saluto del Gran Maestro Raffi ai Fratelli di Cuba
presenti alla Gran Loggia. La bellezza di una "Massoneria di
popolo" che sa costruire speranza
La responsabilità del cittadino per costruire l'Italia e l'Europa
che vogliamo. Ma anche il bisogno di valori e di fraternità per
ricostruire il tessuto sociale e politico. Questo il filo
conduttore del talk show che ha aperto a Rimini la Gran Loggia del
Grande Oriente d'Italia. Condotto dal giornalista e divulgatore
scientifico Alessandro Cecchi Paone, il confronto
dal titolo Cittadinanza e responsabilità ha visto
la partecipazione di Antonio Baldassarre
presidente emerito della Corte Costituzionale; Enrico
Iachello, Università di Catania; Aldo
Masullo, Università Federico II di Napoli; Antonio
Panaino, Università di Bologna, direttore responsabile
della Rivista 'Hiram'; Valerio Zanone, politologo.
A Tracciare le conclusioni, il Gran Maestro del Grande Oriente
d'Italia, Gustavo Raffi.
"Per secoli - ha sottolineato Baldassare nel suo
intervento - si è usata la parola cittadino. Un concetto nel quale
è già racchiusa la responsabilità. E la responsabilità riferita al
sostantivo dovrebbe essere connaturata all'essenza del cittadino.
Oggi - ha aggiunto - abbiamo perduto i riferimenti fondamentali: in
questi decenni abbiamo parlato di libertà e uguaglianza ma non di
fraternità. E, invece, è il terzo nome del trinomio a dare senso a
tutto il resto. I diritti di libertà caratterizzano il significato
di cittadino, ma questa libertà è unita alla responsabilità non per
virtù magiche: la responsabilità viene data da un legame
profondo, la fraternità , l'essere parte di un'unità più
ampia. Per i greci era la città, ora è la Nazione e ciò che è oltre
i nostri confini. Nel mondo che non conosce barriere, c'è ancora
più bisogno di fraternità e di esercizio di libertà. I partiti
hanno fatto una sorta di eutanasia di se stessi, si sono persi in
beghe interne, danneggiando i tessuti connettivi con la società.
Può esserci un salvatore fuori dai partiti? A questa domanda è
difficile dare una risposta. Per tradizione familiare, ho poco fede
per i 'salvatori'. Ma c'è questa ambiguità ed è molto difficile che
questi partiti producano capacità di aggregare".
"Viviamo in un momento di sofferenza della
democrazia - ha rimarcato il costituzionalista - e le
cause sono tante. La più importante è il fatto che nei Paesi
occidentali la democrazia ha retto quando c'è stato il suo vero
sostegno, il ceto medio, che oggi tende a scomparire. Si devono
creare progetti e condizioni - ha insistito Baldassarre - per
ricostruire il ceto medio, altrimenti avremo
ricchi e straccioni. Non può reggere un sistema democratico con una
distanza sociale di questo tipo. Il meccanismo non può essere forse
quello della spesa pubblica ma la creazione di imprese e di tessuti
sociali produttivi. E va ricostruita anche l'identità del ceto
medio, che non è più il modello dell'impiegato. Tutti dobbiamo
operare per una nuova identità del ceto medio".
Per il presidente emerito della Consulta, "chiunque possa assumere
posizioni significative oggi deve pensare a ricostruire il
tessuto politico, perché fuori da questo tessuto c'è solo
il pericolo di una democrazia malata. Solo a partire dai cittadini
in carne e ossa, questo percorso sarà possibile. Dobbiamo chiedere
una capacità di leadership, l'Italia ha bisogno di qualcuno che
abbia capacità di ricostruire il tessuto politico". "Aristotele -
ha ricordato Baldassarre - sosteneva che una stesa Costituzione,
anche la più bella, applicata a popoli diversi dà risultati
diversi. C'è una tendenza a mettere addosso alla Costituzione vizi
che, invece, appartengono a noi. La nostra Costituzione è
perfettamente attuale. Semmai sono mancati coloro che devono dare i
contenuti a quei principi sacrosanti. Ma una
Costituzione - è stato il monito del giurista -
trasmette un'etica di comportamento. Occorre far
penetrare questi valori nella vita di tutti i giorni, nella storia
sociale e nella pubblica amministrazione. Va riorganizzato il
modello, legata all'erogazione del servizio da prestare
all'utente".
"La Libera Muratoria - ha sottolineato nel suo intervento
Antonio Panaino - non si pone come una consorteria
o come un club staccato dall'evoluzione della società. Siamo parte
attiva e agenzia etica, dalla quale non devono venire interferenze
nella vita politica ma occasioni di confronto e dialogo nella
società civile. Il fatto che giovani e tante persone chiedano di
partecipare alla vita del Grande Oriente, è una responsabilità di
ulteriore trasparenza e dialogo con la società civile". "Il ruolo
della Massoneria - ha detto ancora il direttore di 'Hiram' - è
quello di un'autorevole Istituzione che svolge un ruolo, quello
della paideia, dell'educazione, perché gli uomini che ne fanno
parte siano capaci di dare il meglio di sé nella costruzione
sociale. Non è lo spazio delle foreste ma dell'Urbs, un ruolo
molteplice non scisso da una dimensione spirituale. La
Libera Muratoria che vive ideali forti per cementare i
legami civili, coltiva anche una dimensione spirituale,
che ricorda come l'altro sia per noi Fratello. Fine e non mezzo.
Una realtà come la nostra - ha proseguito il docente all'Università
di Bologna - sente come vengano meno i tratti fondamentali di un
patto sociale che ci tiene uniti. La responsabilità che si chiede a
colui è conferito un potere o un diritto maggiore, è quella di
assumersi la responsabilità".
"Oggi - ha fatto notare ancora Panaino - la società va verso il
modello di una classe di ufficiali e di quadri in cui se c'è da
prendere si è in prima fila, se invece bisogna dare allora tocca ad
altri. La Massoneria, al contrario, educa le persone a prendersi le
proprie responsabilità. Uomini che non hanno difficoltà a declinare
la propria identità, perché i nostri valori sono quelli che danno
storia ai principi della Costituzione". "La nostra concezione del
cittadino - ha ribadito lo studioso - è quella della
responsabilità. Va ricostruito un sistema di valori nella
società. Occorre serietà e responsabilità . E'
fondamentale che i Liberi Muratori siano persone che i loro compiti
li sanno svolgere e che l'Istituzione nel suo contesto opera a
servizio della collettività perché valori trasversali possano
essere rispettati e vissuti". Per il direttore di 'Hiram', nel
distratto modo di tutti i giorni "stiamo inseguendo delle chimere,
mentre la realtà internazionale corre. Nel frattempo ciò che accade
nel mondo dal punto di vista strategico, è in evoluzione. La crisi
italiana è solo il Pulcinella di un baraccone che ha altri
protagonisti. In questo scenario, i pericoli per la classe media
saranno più gravi. Se a ciò aggiungiamo che stiamo cacciando
dall'Italia i nostri migliori cervelli e che si va avanti non per
merito ma perché c'è un calcio che spinge, il panorama non è
rassicurante. Perché quando un Paese sporta il meglio di sé, si
ritrova spacciato. Questo - ha precisato Panaino - non è un grido
di dolore ma un problema di indirizzo del Paese. E di progetto. La
nostra azione - ha rivendicato lo studioso - ha riportato al centro
il ruolo sociale e formativo della nostra Istituzione, che non ha
nulla da nascondere e propone contenuti. Vogliamo continuare a
testimoniare nella vita di ogni giorno uno stile di vita. La scelta
di essere cittadini d'Italia, d'Europa e del mondo. Chi entra nel
Tempio per altri motivi, ha scelto il posto sbagliato", ha tagliato
corto Panaino.
"Con la democrazia non si scherza", ha
sottolineato nel suo applaudito intervento Aldo
Masullo. "Noi che per varie ragioni siamo ammiratori di
Giordano Bruno - ha proseguito il docente emerito di Filosofia
morale all'Università di Napoli - non possiamo dimenticare
l'innovazione introdotta dal Nolano: ogni punto dell'universo è
centro. Non esiste più la legittimazione della gerarchia.
Siamo tutti, egualmente, centro. Con la scolta di
Bruno - ha aggiunto il pensatore partenopeo - ognuno porta tutto il
peso della responsabilità del suo rapporto con gli altri. Se si
vuole far vivere la democrazia, non si può presumere nessun
radicalismo democratico. La democrazia non è il dominio della massa
e dalla piazza. Così come la libertà non è fare quello che si
vuole". "Spesso - ha proseguito il filosofo - confondiamo spesso la
libertà con la svincolatezza. Un cane legato al guinzaglio ha
l'impulso di slegarsi, ma non ha coscienza di svincolarsi. Ha solo
l'impulso di farlo. La libertà, invece, significa che nel momento
in cui mi trovo di fronte a un altro essere umano e lo riconosco
come tale perché mi pone una domanda, devo rispondere. La
responsabilità dell'ascolto e della risposta". Per Masullo
c'è un'altra difficoltà: "Spesso confondiamo la società con la
comunità. Se l'altro è il secondo me stesso, quando lo riconosco
come tale ho con lui un rapporto fondativo, dell'essere comune. Un
rapporto di tensione creativa. Il primo diritto dell'uomo è il
diritto all'intimità - ha rimarcato il filosofo - nel senso
platonico dello spogliarsi di estraneità per riempirsi di intimità.
Alla persona che amo non posso dire la menzogna".
Dunque "il problema è giungere alle radici. Kant
dice che gli uomini sono un legno storto, per natura non riescono a
fare il bene. Ma perché questo legno è storto? E' nato così o la
società lo ha ridotto cosi? Educare gli uomini in modo diverso. Non
sono massone ma ammiro questa Istituzione libera - ha aggiunto
Masullo - che non ha altro ideale se non quella di servire la
società nel suo insieme. La sua missione è comunicare questa
educazione ala radice. La società, essendo costruita sulla comunità
degli uomini, è veramente libera pur salvando la bellezza della
differenza". "In Italia - è stata l'analisi dell'autore di 'Il
Tempo e la Grazia' - abbiamo divorato quello che avevamo. Incesto
di potere politico e potere economico. Dobbiamo andare alle origini
dei nostri mali. Il perire della classe media non è solo italiano,
anche se da noi ha dei connotati più gravi perché man mano la
nostra amministrazione pubblica è venuta perdendo la sua
autorevolezza. Quando lo Stato non è più il controllore ma il
'manutengolo' del sistema privato, anche la capacità dei funzionari
si viene perdendo. Aumenta la corruzione. Abbiamo caratteri tipici
della nostra storia che hanno distrutto i valori scritti nella
Costituzione. La globalizzazione ha portato altri elementi: i
diritti non sono più quelli assicurati tanto dalla forza delle
legislazioni nazionali ma sono i diritti diffusi, comuni, dei
cittadini del mondo, assicurati dai Trattati. Si viene sgretolando
il monolite dello Stato sovrano e si creano una rete di poteri
decentrati"- "In questo mondo che si va trasformando e incide sulla
vita dei singoli popoli - ha sottolineato ancora Masullo - noi che
siamo il più debole dei popoli soffriamo di più". Come porre
riparo? "Le parole non bastano. Servono nell'educazione, ma non
solo di quelle c'è bisogno. La forza maggiore è
l'esempio". La Massoneria, ha aggiunto,
"può avere una enorme importanza se rappresenta un momento
esemplare. Se non sta nascosta ma manifesta la propria forza morale
ed educativa". Per Masullo, "la democrazia è sempre in
crisi, tutta la vita morale è sempre in crisi, esposta a essere
lesionata. Oggi - è stata la domanda del filosofo - chi è in grado
di sentire il proprio lavoro o impegno come una vocazione?
Il grande male degli italiani è la separatezza,
l'isolamento. Tutto ciò che è inclusione è anche una
barriera di esclusione. Il mondo sta andando verso l'erosione di
queste frontiere. Potremmo contribuire all'energia del mondo e
della nostra vita, se riusciremo a rompere le progressive
esclusioni che si vanno formando. Dobbiamo diventare coloro che
tentano di escludere ciò che mette in pericolo l'altro e il
pianeta. Su ciò la Massoneria può portare un contributo
fondamentale".
"Siamo cittadini europei e del mondo - ha sottolineato
Valerio Zanone - il 2013 è l'anno della
cittadinanza attiva europea. Qualcuno se ne è accorto? L'Unione
Europea è sempre sulle prime pagine quando si tratta di bilanci e
regole, ma ci sono ancora lacune nel carattere rappresentativo,
della cittadinanza. C'è un deficit democratico da colmare. Ma c'è
una cittadinanza più ampia da coltivare e vivere. I mercati sono
globali ma le istituzioni non lo sono abbastanza, e i diritti
dell'uomo non per nulla globali. C'è una asimmetria tra finanza e
sociale. I problemi che abbiamo in Italia non sono solo nostri:
c'è una sorta di 'sciame sismico' che percorre la terra dei
paesi europei, la crisi di rappresentanza. A ciò si
affianca la debolezza delle istituzioni e il fallimento del
bipolarismo all'italiana". "C'è una responsabilità di tutti noi -
ha scandito Zanone - esercitare la sovranità del popolo e avere
norme giuste. Basta con le ipocrisie e i ragionamenti di comodo.
Responsabilità è principio irrinunciabile della vita civile. Ma
l'effetto della libertà dipende dal modo in cui viene esercitata".
"Oggi - ha aggiunto il politologo - sembra di vivere oggi in un
momento sospeso, c'è un vuoto dove può succedere di tutto. Anche
che non succeda niente. Siamo a un passaggio. La Costituzione ci ha
garantito 60 anni di libertà ma non siamo stati molto all'altezza
della situazione nel vivere questa libertà riconquistata". "Se
abbiamo a cuore il destino della democrazia e l'esercizio
responsabile delle libertà democratiche - ha ricordato Zanone - non
si può negare che la democrazia funziona in una società di
benessere diffuso. In Italia stiamo vivendo l'impoverimento del
ceto medio. Coloro che vivono di stipendio e pensioni, hanno visto
diminuire il loro reddito, ci sono troppe serrande che si abbassano
e negozi che chiudono. E c'è una quota in crescita di persone che
non hanno lavoro o lo stanno perdendo. Questo rappresenta un
rischio per la democrazia. Se non c'è la possibilità che a tutti
sia data la possibilità di vivere decentemente, si è esposti. La
responsabilità della vita pubblica deve essere esercitata
meglio".
"La Massoneria è luogo di libertà e laboratorio
di pensiero - ha detto il Gran Maestro Raffi
tracciando le conclusioni - continueremo a muoverci su questo
binario: essere cittadini responsabili, in un confronto che non
deve essere eterodiretto. L'interesse particolare non deve mai
prevalere su quelle generale". Il Gran Maestro di Palazzo
Giustianiani ha quindi rivolto "un saluto particolare ai
Fratelli della Gran Loggia di Cuba", che
partecipano numerosi all'assise del Grande Oriente. Sull'isola ci
sono 29.000 Liberi Muratori: "Una Massoneria di popolo che
anche nei momenti difficili testimonia il valore di
un'idea. E ha voglia di costruire, di cambiare la storia
con l'esempio di un impegno per l'altro". "La Libera Muratoria - ha
concluso - è una realtà seria: ha aperto la modernità e deve
restare fedele al suo compito. Abbiamo tracciato una strada
di impegno, indietro non si torna".
Fonte: GOI