Godendoci
gli scampoli di questa piacevole estate ero a cena con il Fratello Rupen
Timurian\,
decano
del G\O\I\ di Palazzo Giustiniani, all’Oriente di Bari.
Come
si conviene a due Massoni di lungo corso,
si finisce
sovente a parlare dell’Istituzione con quell’entusiasmo fanciullesco di chi
ancora ci crede, anche a numerosi anni
dalla Prima Luce.
Nel
corso del nostro fraterno incontro, ho avuto il piacere di approfondire la mia
conoscenza sull’Illustre Fratello Hrand Nazariantz\,
raffinatissimo poeta Armeno che tanto donò in termini culturali ed Iniziatici
ai Figli della Vedova di Terra di Bari.
Cresciuto
nelle fila di Piazza del Gesù sin dagli albori della sua Fondazione, seppe
condividere in Comunione d’Intenti,
la sua Fede Massonica con i numerosi Fratelli di altre Obbedienze, facendo
germogliare i Tradizionali principi della Massoneria Universale.
Il
mondo profano ha riservato a questo fulgido Poeta, candidato al Nobel per la
Letteratura nel ’53,(1) forse più attenzione di quanto non si sia fatto
all’interno della Nostra Istituzione.
Il
Comune di Bari ha dedicato alla sua memoria una strada, ove oggi ha sede il
Distretto della Corte d’Appello.
Approfondendo
alcuni cenni biografici, si comprende il peso che ha avuto, tanto nei riguardi
della sua martoriata terra d’origine,
favorendone l’apertura culturale, quanto per lo sviluppo della poesia nel
nostro Paese.
Il
Fr\ Timurian\ con trasporto emotivo, mi
ha mostrato vecchie foto, enarrando meravigliose storie di antica fratellanza,
solidarietà umana e radicate affinità elettive.
La
sua è una famiglia di origine Armena ed i suoi avi giunsero a Bari da profughi,
a causa del noto e triste eccidio. Da lì nasce e si intreccia una lunga e
toccante vicenda umana, iniziatica e culturale, che per lustri ha legato i
Timurian al Fratello Nazariantz\, tant’è che le sue spoglie
mortali ancora oggi riposano nella loro cappella di famiglia, ove una lapide
ricorda l’uomo, il Fratello ed il poeta.
Ho
appreso del lungo e strenuo sostegno che il Fr\ Nazariantz\
profuse per la causa Armena, ove ebbe visibilmente al suo fianco Fratelli
importanti del peso di Verga\ e Pirandello\(2).
Questa
vicenda mi ha toccato e coinvolto, così che ho richiesto l’ausilio del Fratello
Giuseppe Bellantonio\ Gran Maestro Em. e memoria
storica della Comunione di Piazza del Gesù, che mi ha supportato in
un’amorevole ricerca d’Archivio, per ricostruire l’appartenenza Libero
Muratoria del Fr\ Nazariantz\.
Dai
documenti Storici in suo possesso, siamo riusciti a definire parte della vita
Massonica di Hrand\, appurando che il 20 Settembre 1923 la Gran
Loggia della Serenissima, si riunì ed elesse Gran Primo Sorvegliante il
Fratello Hrand Nazariantz\.(3)
Esattamente
a novanta anni da quell’evento Massonico, ho ritenuto doveroso ricordare questo
illustre Fratello, che molto diede al diffondersi del concetto di Fratellanza e
di Universalità della Massoneria, come si evince tangibilmente dalla nota
poesia “Essere Fratelli, Amare!”.
La
sua voce di Figlio della Vera Luce ebbe spazio sulla rivista la Fenice, che per
anni fu una fucina di idee e
(archivio
storico Comunione di Piazza del Gesù)
pensieri fino ai primi del ’25, quando calò sulla Massoneria Italiana la
scure totalitaria del regime fascista.
Padre
del “GRAALISMO”, partorì la visionaria teoria “DEL SOLE INTERIORE”. Il suo
pensiero esoterico ebbe un ampio respiro internazionale.
Nel
1946 diede vita alla rivista GRAAL, densa di intensa mistica spiritualità, ed
intrisa dei più puri valori Massonici.
Fra
gli stimati intellettuali Massoni, che vi tracciarono, ricordiamo il Fratello Giuseppe Ungaretti\(4).
Nel
1951 diede alle stampe il “MANIFESTO GRAALICO”.
In
molte delle sue numerose opere, traspare il suo credo Massonico.
Grazie
alla cordiale disponibilità del Dott. Carlo Coppola, Dottore di Ricerca in
Italianistica e fra i massimi studiosi e biografi del Fratello Nazariantz\,
ho appreso delle oltre 60 pubblicazioni fra poesie, critica letteraria e
traduzioni e dell’importante appartenenza al movimento Futurista, ove ebbe
rapporti diretti con i suoi massimi esponenti, come attestano lunghi carteggi
con Filippo Tommaso Marinetti e Gian Piero Lucini(5).
Organizzò
noti eventi culturali, quali le “Serate Futuriste” e scrisse per numerose
riviste d’avanguardia(6).
Ho
appreso altresì, della già citata Candidatura al Premio Nobel del 1953 a cura
di un comitato di stimati intellettuali italiani e stranieri fra i quali
numerosi Massoni. Quell’anno però l’ambito riconoscimento fu assegnato ad un
altro illustre Fratello quale Winston Churchill\
Successivamente,
fu proposto a Parigi per la “Legion d’Honneur”(7).
Queste
brevi note solo per ricordare a Noi tutti ma soprattutto alle nuove generazioni
di Liberi Muratori, che la Massoneria è una fucina di idee e sentimenti e solo
lavorando nel Solco della Tradizione, potremo riprendere a forgiare uomini di
questa portata.
Auspico
che qualche Fratello, gemmando una nuova Officina, voglia porre come Titolo
Distintivo:
Hrand
Nazariantz\.
Alla
memoria di un grande poeta, di un grande uomo ma soprattutto di un grande
Massone.
Note:
(1)
Frammenti per una doverosa Biografia di Carlo Coppola
(2)
Pasquale Sorrenti, Hrand Nazariantz. Uomo, poeta, patriota, Bari, Levante, 1978.
(3)
Archivio Storico della Comunione di Piazza del Gesù ed Archivio
Personale del GM G. Bellantonio\
(4)
Enciclopedia Treccani – Orientali d’Italia - Le guerre coloniali
(1911-1945)
(5)
Domenico Cofano,
Il crocevia occulto. Lucini,
Nazariantz e la cultura del primo Novecento, Fasano, Schena, 1990.
(6)
Carlo Coppola, Hrand Nazariantz, la storia di un uomo unico
vissuto nel Sud, "LSD Magazine". Bari 10 marzo 2011.ù
(7)
Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Hrand_Nazariantz
Essere Fratelli, Amare
del Fratello Hrand Nazariantz.·.
Tutto muore… Tutto passa… Essere Fratelli, Amare!
Essere Fratelli, dividere il Pane ed il Cuore,
il destino della Vita, il destino dell’Anima,
Essere Fratelli, dividere il sangue del cuore
il sangue dello spirito,
il profumo delle lagrime e l'incenzo delle preghiere,
il calice la sorgente viva, la grazia degli dei,
i sogni e le rose: Essere Fratelli, Amare...!
Essere Fratelli, dividere il fuoco e l'anfora colma
la sete di bontà, la sete di bellezza,
essere più accanto a Dio nel sacrificio,
essere Fratelli, nell'onore e nell'orgoglio di soffrire,
a mani giunte essere giusti e buoni
poter soffrire e sorridere ancora in un mondo di odio,
colui che sa sorridere aiuta colui che piange,
amando, com'è dolce l'essere al mondo: Essere Fratelli, Amare!
Tendere le mani profumate di pietà celeste,
ai Vinti, essere Fratelli dividere il tetto e il sonno,
essere l'asilo sicuro e accogliente dei feriti delle strade,
essere la buona soglia, essere il buon Sole, l'attesa sorridente,
per quelli della bisaccia, per quelli del bastone,
essere Fratelli, e non dire mai: “venite domani!”
Tutto muore, tutto passa...Essere Fratelli, Amare...
Vivere bene per bene amare: Essere Fratelli, Amare!
Perché l'Opera sia uguale all'Amore,
essere verso il pensiero la scala sacra dell'amore
soltanto la carità del cuore salverà gli uomini.
Far vivere l'anima, far vivere Dio, Essere Fratelli, Amare!
Rendere più grandi i cuori
perché i tempi siano più dolci
essere la Somma Volontà di comprendere senza biasimo...
Perdonare: profumare i cuori ai fiori del Calvario..
essere il Segno della Croce sulla terra e sul cielo,
essere Fratelli, essere semplici e puri: credere e amare..
credere all'armonia, ai ritmi supremi,
alla giustizia dei cieli,
i poveri, credere sempre le braccia tese alla cime
vivere bene realizzare la propria anima, la carne è nulla...
E poi, chiudere gli occhi di carne per aprire quelli dello spirito
essere il bacio di pace sulla bocca dei morenti
e poi a nostra volta sorridere,
sorridere nell'ora felice della morte....