venerdì 18 marzo 2011

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il 150esimo dell'Unita' del Paese.

Napolitano all'Altare della Patria

ROMA, 17 MAR - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, insieme alle più alte cariche dello Stato ha reso omaggio all'Altare della Patria nel giorno delle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell'unità d'Italia.

Insieme al Capo dello Stato erano presenti i presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, oltre che il premier, Silvio Berlusconi.




Napolitano al Pantheon

ROMA, 17 MAR - Una corona di alloro e' stata deposta al Pantheon sulla tomba di Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia, per le celebrazioni per il 150esimo dell'Unita' del Paese. Alla cerimonia hanno presenziato il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e i presidenti del Consiglio, Silvio Berlusconi, del Senato, Renato Schifani, e della Camera, Gianfranco Fini. Alla cerimonia hanno preso parte il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il sottosegretario Gianni Letta e anche esponenti della famiglia Savoia.



Napolitano, reggeremo con unita' Nazione


ROMA, 17 MAR - ''Reggeremo alla prove che ci attendono, come in altri momenti cruciali del passato. Ma ci riusciremo a una condizione: che operi nuovamente un forte cemento nazionale unitario, non eroso e dissolto da cieche partigianerie, da perdite diffuse del senso del limite e della responsabilita'''.

Lo afferma il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, nel suo discorso alle Camere riunite per i 150 anni dell'unita' d'Italia. Il presidente indica la strada: grande spirito di sacrificio e slancio innovativo.
Nel corso della sua storia, il nostro paese ha affrontato e vinto sfide decisive, come nel secondo dopoguerra quando riuscì a riemergere dalle macerie del conflitto mondiale o negli anni Settanta con la lotta allo stragismo e al terrorismo. Anche questa volta ce la potremo fare, contando sulle nostre energie migliori, ma a una condizione: che operi nuovamente «un forte cemento nazionale unitario, non eroso e dissolto da cieche partigianerie, da perdite diffuse del senso del limite e della responsabilità».

Giorgio Napolitano è giunto alla conclusione del suo appassionato discorso alle Camere riunite per celebrare il centocinquantenario dell'unità nazionale, quando traccia la strada, l'unica che giudica percorribile: ritrovare quella coesione nazionale che finora è mancata. «Non so quando e come ciò accadrà. Confido che accada. Convinciamoci tutti, nel profondo, che questa è ormai la condizione della salvezza comune, del comune progresso». L'aula lo applaude a lungo, a sorpresa dai banchi si leva un accenno di inno nazionale.


Napolitano: scatto sentimento nazionale


ROMA, 18 MAR - 'Tutti abbiamo avvertito che ieri e' accaduto qualcosa di importante: uno scatto di sentimento nazionale ed era quello che volevamo suscitare' ha detto il presidente della Repubblica a Torino per l'anniversario dell'Unita' d'Italia. Napolitano ha ricordato che la 'straordinaria fusione di italiani del Nord e del sud ha contribuito alla grande crescita' del paese, ha ribadito la 'necessita' stringente di coesione nazionale' ed ha richiamato all'umilita' chiunque abbia doveri istituzionali'.

Fonte : ANSA