"Questa mattina leggevo un interessante articolo a firma Danilo D’Acunto pubblicato sul periodico “Cittadino News”. Nell’articolo D’Acunto rifletteva sulla mostra “Body Worlds” del dottor G.v...on Hagens allestita presso il Real Albergo dei poveri di Napoli. Nel rimandare amici ed amiche alla lettura del pezzo (anche in rete sul sito www.portalecittadino.it) , vorrei soffermarmi su una frase in particolare: “L’esposizione si trova attualmente nel Real Albergo dei Poveri, uno dei diversi palazzi-truffa di Napoli, con la sua facciata bianca, nuova e tirata a lucido, mentre l’interno è una rovina continua”. Ancora una volta, sono dovuto tornare ad amare riflessioni che mi accompagnano da decenni. Io sono nato nel Real Albergo dei Poveri. Mia madre, figlia del direttore dell’Istituto, mio padre uno degli educatori dei ragazzi ospitati. Ho vissuto i primi dieci anni della mia vita, tra quelle vecchie mura. A quel tempo, fino a che l’ Istituto non ebbe più funzione di ricovero per giovani disagiati, al direttore spettava l’uso di un appartamento nel palazzo. Ricordo ancora le alte scale e gli ambienti antichi che mi ospitarono. La vecchia biblioteca dove cominciai ad amare argomenti che oggi sono pietra angolare del mio bagaglio culturale. I tanti quadri e stemmi della mia famiglia di ramo materno che trae origine dai conti Maresca di Serracapriola. Fortunatamente riuscii a salvare molti antichi documenti, e le memorie militari di mio padre. Sono anni, da quando lasciai la vecchia dimora che cerco con ogni mezzo di ripristinare il ricordo e il decoro di quel palazzo che potrebbe e dovrebbe essere un “tesoro” per Napoli ed i napoletani. Non voglio dilungarmi. Spero che il Real Albergo dei Poveri diventi , come gli spetta, uno dei fari della cultura e della memoria storica partenopea nel suo pieno e ritrovato decoro e ringrazio quanti, come Danilo D’Acunto, spendono parole su tale linea di pensiero."
Fonte: Mariano Iodice 3,33