ROMA - È uscito da poco anche in Italia “Respirare l’Istante” (Tipheret editore), libro dello scrittore e artista americano William Segal.
Questo libro, pubblicato qualche anno fa negli Stati Uniti con il titolo “Opening”, nasce da una raccolta di annotazioni, commenti e osservazioni che coprono un periodo di vent’anni, dal 1985 al 1997. L’autore, dopo essere stato molto vicino a Piotr Demianovich Ouspensky, nella seconda metà degli anni quaranta è stato allievo diretto di Georges Ivanovitch Gurdjieff e dopo la morte di quest’ultimo ha guidato molte persone verso il suo Insegnamento.
William Segal (1904 - 2000) è stato interessato al pensiero orientale e alla meditazione. Ha studiato con molti leader religiosi del ventesimo secolo. Pionieri zen come Daisetsu Teitaro Suzuki e Paul Reps erano suoi amici personali.
“Respirare l’Istante” raccoglie un insieme di scritti che difficilmente si possono definire un’opera letteraria: sono piuttosto una serie di osservazioni sulla vita di un uomo del nostro tempo, che forse potranno aiutare coloro che desiderano conoscere se stessi e comprendere meglio la struttura dell’uomo, le sue limitazioni e le sue possibilità. Il loro scopo e quello di prepararci a partecipare in modo più intelligente, più cosciente, al processo di trasformazione, ossia, indicarci la strada per realizzare il nostro ruolo di autentici esseri umani.
La domanda preferita da Segal era: “Chi sei?” Sentiva che parlare di ogni cosa è una menzogna e che la verità reale è silenziosa.His writings, largely notes, transcripts, brief tracts, and poetic invocations, all point in that direction along the inner way. I suoi scritti, in gran parte note, trascrizioni, brevi periodi e invocazioni poetiche, puntano tutti in questa direzione lungo il cammino interiore.
La domanda preferita da Segal era: “Chi sei?” Sentiva che parlare di ogni cosa è una menzogna e che la verità reale è silenziosa.His writings, largely notes, transcripts, brief tracts, and poetic invocations, all point in that direction along the inner way. I suoi scritti, in gran parte note, trascrizioni, brevi periodi e invocazioni poetiche, puntano tutti in questa direzione lungo il cammino interiore.
Così scrive di lui il regista teatrale Peter Brook: “William Segal guarda al mondo di fuori e ci conduce all’uomo William Segal. I suoi spazi e i suoi silenzi ci conducono ad un segreto nucleo di meditazione. Questo nucleo non ha nome, ma ne siamo toccati perché appartiene a noi tutti, e allo stesso tempo la sua espressione è unica e si presenta in un unico creatore. L’arte è anima”.
“Idee e modelli di un nuovo universo come quelle di G. I. Gurdjieff - sottolinea lo stesso Segal - non compaiono ogni decennio e, fin dal primo incontro con le idee di Gurdjieff, sono rimasto colpito dalla loro profondità e importanza. L’esperienza personale mi ha poi progressivamente portato a riconoscerne l’essenziale verità”.
Fonte: Gruppo Bonanno Editore - Ufficio Stampa Tipheret