sabato 2 giugno 2012

2 GIUGNO 2012: CARA REPUBBLICA TI SCRIVO...


Cara Repubblica, oggi è la Tua festa: e siamo orgogliosi - noi Figli dell'Italia - di renderTi onore.
Siamo preoccupati nel vedere qualche lacrima che bagna il Tuo ciglio, e ancor più siamo preoccupati nel
vederTi emaciata e triste: non Ti abbattere!
Gli Italiani, i Tuoi Figli, Ti vogliono bene e nel Tricolore vedono gli splendenti colori di una rinascita; non Ti
preoccupare, essi sapranno sbaragliare gli anti-italiani e cacciare i parassiti che suggono la Tua linfa vitale.

UNITA', SOLIDARIETA', IMPEGNO COMUNE

sono oggi il nostro motto, riscoprendo il valore e la grande forza del "fare gruppo" dello "stare insieme" per meglio difendersi, superare le difficoltà ed operare.
Solo condividendo e facendo proprio questo motto, ogni Italiano saprà dare maggiore valore alla propria presenza sociale, tenendo a bada gli spettri e gli spauracchi che abili mestieranti tentano di frapporre tra lui e la Verità.
Cara Repubblica, Cara Italia, coraggio: Ti sottrarremo all'abbraccio mortale dei troppi che dicono di volerTi salvare ma che altro non fanno che creare ed alimentare divisioni e partiti per alimentare solo la propria smania di protagonismo e la ricerca - neanche sottaciuta - di vantaggi personali.
Cara Repubblica, Cara Italia: desideravo scriverTi del mio orgoglio di essere Italiano, ma appena ho ascoltato le parole - dignitose e profonde oltre ogni dire - scritte dal marò Massimiliano Latorre, anche interpretando il sentire del proprio commilitone Salvatore, ho capito che non sarebbero state alla loro altezza.
Parole scritte da un'ingiusta prigionia e colme di un Amor Patrio esemplare ed encomiabile: parole che devono costituire un'esortazione imperiosa per noi tutti.
Inutile piangersi addosso, occorre guardare avanti: rimbocchiamoci le maniche e accettiamo con animo lieto qualunque lavoro ci si possa prospettare; la dignità del lavoro sta nello stato d'animo con il quale lo si affronta piuttosto che non nel solo "tipo" di lavoro.
Basta con le parole dunque e con lo sterile dibattito: siamo pronti a dare noi stessi: per l'Italia, per le nostre Famiglie, per i nostri Figli.
Che qualcuno ci dica senza ulteriori indugi cosa fare e dove farlo, seguendo alfine un progetto chiaro, definito e condiviso, che non conosca tentennamenti!
AmarTi, cara Repubblica, vuol dire renderTi onore: e renderTi onore vuol dire sì rispettare le Istituzioni che - liberamente e democraticamente - Ti rappresentano, ma soprattutto vuol dire rispettare il sangue versato e le vite immolate dagli Italiani morti per Te, Italia nostra.
Che nessuno possa pensare che questo sangue sia stato versato invano, ché tradiremmo la memoria di questi nostri Martiri!
Viva l'Italia! Viva la Repubblica!
Che Iddio ci assista e guidi le nostre menti e le nostre azioni!

Roma, 2 Giugno 2012                         Giuseppe Bellantonio