giovedì 27 dicembre 2012

LE LOGGE SCOZZESI FESTEGGIANO SAN GIOVANNI EVANGELISTA

Oggi è la ricorrenza di San Giovanni l'Evangelista, una Figura – quella dell'Autore del Vangelo dello Spirito – cui tutti i Massoni legati alle Logge Scozzesi – dette, appunto “Logge di San Giovanni di Scozia” o più sinteticamente “Logge di San Giovanni” – si riferiscono, riconoscendoLa quale loro Patrono.
Una ricorrenza “non di tutti” i Massoni, quindi, ma solo di quelli Scozzesi.
Una ricorrenza “non di tutti” i Massoni, poiché altri – legati ad altre formule di Rito - usano solennizzare il San Giovanni Battista, il 24 Giugno, al pari di altri della Massoneria Contemporanea; è quindi una ricorrenza solenne solo per chi operi nel primi tre gradi del Corpo Azzurro Simbolico.
Una ricorrenza “non per tutti” i Massoni, quindi, perchè il Corpo Azzurro, il regolare Corpo Azzurro Scozzese – in quanto praticante lo scozzesismo, dopi i tre gradi Simbolici – si basa sugli AA.LL.AA.MM. (Antichi, Liberi ed Accettati Massoni: evoluzione per così dire moderna dell'avvenuta “accettazione” degli speculativi da parte degli “antichi” operativi [conseguita attraverso l'Atto di Unione sottoscritto il 1° Dicembre 1813 tra i Gran Maestri August Frederick, Duca del Sussex, per la “Society of Free and Accepted Masons under the Constitution of England” e S.H. il P.pe Edward, Duca di Kent, per i “Free and Accepted Masons of England according the Old Institutions”).
Una ricorrenza, in fine, “non per tutti” i Massoni, poiché per essere qualificati come regolarmente appartenenti agli AA.LL.AA.MM. Occorre – con tutta evidenza - possedere requisiti specifici, significativi e ineludibili (cfr. anche miei altri precedenti interventi su queste pagine e su quelle del Notiziario Massonico Italiano).
Una ricorrenza importantissima per quanti sentono e vivono la “Massoneria delle Antiche Pietre” - della cui definizione e classificazione mi fa piacere essere stato il primo in assoluto -; una Figura, quella di San Giovanni Evangelista, tanto importante per la religiosità quanto lo è per noi.
Un Patrono non isolato, però: si tenga in evidenza che, prima ancora che la c.d. “Massoneria Moderna” potesse vedere la luce, operavano i Franchi Muratori delle Confraternite dedicate a San Dionigi e a San Giovanni (che in Italia presero il nome di Maestri Comacini).
Si dovrebbe avere memoria viva che proprio le Confraternite di Franchi Muratori e di Tagliatori di Pietre lavorarono sempre a stretto contatto, al punto da dedicare la prima Cattedrale gotica a San
Dionigi.
Non si dovrebbe tralasciare di sottolineare come Confraternite e Logge – sempre molto, ma molto prima del 1700 – fossero dedicate, sollecitandone l'influsso benedicente, ora a San Biagio ora a San Gregorio, ora a San Luigi ora a San Marino, ora ai Quattro Santi Coronati ora a Santo Stefano, a Sant'Alessandro di Scozia e persino a Santa Barbara (che, se non erro, è già Patrona della “Gran Loggia Femminile Italiana”, nata nel 1974 e composta da sole Sorelle, regolamentatasi autonomamente nel 1978 e che – dopo lunghi anni di studio e di elaborazione storico-ritualistica - con il 22 Settembre 2012 ha informato della nuova forza e del nuovo vigore che ne pervadeva le componenti).
Non erano e non sono certo forme di “superstizione” a dettare questi comportamenti: comportamenti che non furono certo censurati dalle Autorità ecclesiastiche delle vari epoche.
Che dire poi dei Maestri d'Arte che tra le ricorrenze celebravano con particolare e significativo riguardo quelle dell'Ascensione di Gesù (nella Tradizione cristiana, la salita al Cielo di Gesù: avvenuta 40 giorni dopo la Sua Resurrezione) e dell'Assunzione di Maria (nella Tradizione, la Sua glorificazione con l'assunzione in Cielo in anima e corpo).
Che dire, infine, dei Sacerdoti che officiavano nelle sedi delle Corporazioni e nelle solennità delle loro Logge in tenuta ufficiale - in alcune prendevano il nome di Cappellani – per solennizzare davanti a Dio, ma non solo, tanti momenti importanti, tra i quali, qui ricordo, la posa della prima e quella dell'ultima pietra nella costruzione delle Cattedrali!
La “Massoneria delle Antiche Pietre”, dunque. Non a caso ho voluto chiamare così quella Massoneria alla quale io e chi ha eguale sentire ha inteso e intende rifarsi: espressione di valori e di insegnamenti che nell'antichità hanno trovato terreno fertile tra gente che possedeva il dono delle diverse conoscenze, e quindi della sapienza. Non come Valore Assoluto – pertinente solo al Divino – ma come Valore Terreno, spesso in grado di spaziare nel Tempo. La Massoneria non è nata nel 1714 o nel 1717: sono state, quelle, date in cui antiche Regole e antiche Tradizioni sono state profondamente rivisitate e codificate secondo diverse, quando non nuove, impostazioni. Forse, anzi sicuramente, i Fratelli che diedero impulso a questa nuova fase – quasi del tutto “nuova” rispetto al passato, quindi certamente “moderna” - avrebbero voluto approfondire gli indissolubili legami tra “prima” e “dopo”: probabilmente non ne ebbero il tempo, travolti dalla grande mole di operatività che li coinvolse oltre ogni aspettativa. Ma noi Massoni – ancor prima che scopriamo di avere tali caratteristiche - ci portiamo dentro antiche iscrizioni cerebrali, all'insegna della Giustizia e della Solidarietà, per il Bene delle Genti.
Queste “iscrizioni” riconducono alle Energie che furono lasciate da Chi tracciò la Via, e da Chi la seppe percorrere dedicandovi tutto se stesso. Moltissimo di quanto fatto è stato smarrito, ma le tracce di questi percorsi ci sono state tramandate nei modi che sappiamo: brani di pergamene, iscrizioni su argille e tavole, storie tramandateci attraverso monumenti, statue, sculture: le Antiche Pietre. Qui, vennero lasciate tracce visibili e tracce non visibili: entrambe interpretabili nel loro combinato significato solo da chi avesse cuore, intelligenza e la giusta conoscenza per poterle intendere: tracce basate sul linguaggio dei simboli.
Poiché sono abituato a trattare di cose che conosco piuttosto che non di cose che conosco poco o di cui mi possa essere giunta notizia, Nel tracciare queste righe mi sono riferito al mio vissuto nella Comunione di Piazza del Gesù – in cui per lunghi anni ho ricoperto importanti Dignità – e quindi agli studi, agli insegnamenti profondi e documentati che lì sempre sono stati svolti, facendone un contesto non confondibile con altri che – pur se rispettabili – avevano ed hanno loro particolari e diverse modalità operative e ritualistiche.
Ecco perchè, quando si criticano i Massoni, quando si rovescia acido sulla Massoneria, chi lo fa dovrebbe ben sapere che “non tutti i Massoni” sono tali, “non tutti i Massoni” si assomigliano, “non tutti i Massoni” hanno le stesse regole: pur riconducendosi essi ad una Famiglia Universale. Ma solo sotto un profilo lessicale ed eminentemente filosofico; poiché il “sentire” di ciascun iniziato risente della Società in cui opera, del Popolo cui appartiene, della Religione che pratica, degli stessi influssi che la sua Terra di origine gli trasmette.
Tutto questo è per me, e per gli Illustri Fratelli che con me condividono ed hanno adottato questa rinnovata visione iniziatica, la “Massoneria delle Antiche Pietre”: a sua volta permeata dei più positivi influssi originati dalla Confraternita Federiciana e da tutto il background storico-filosofico-iniziatico che ad essa fa da tessuto.

Roma, 27 Dicembre 2012
Giuseppe Bellantonio
G. M. Em.to Gran Loggia Nazionale Italiana
Comunione di Piazza del Gesù