La "Fiamma Infinita" , così Giordano Bruno rivive a Ferrara
Il 9 novembre la storia e il pensiero del Nolano in un evento alla Sala Estense. Convegno e uno spettacolo teatrale organizzati dalla Loggia Giordano Bruno per celebrare il suo Quarantennale.
Quattro secoli fa in una piazza romana un uomo veniva bruciato vivo con una mordacchia che gli impediva qualsiasi parola, qualsiasi urlo di dolore, e la sua non fu affatto una morte rapida; gli era stato predisposto un rogo a fuoco lento, la sua doveva essere un'esecuzione esemplare, in grado di scoraggiare chiunque avesse avuto la pretesa di seguire le sue orme, il coraggio di "pensare liberamente", di proiettare la sua ricerca oltre la cortina dei dogmi della Chiesa; la morte avrebbe liberato quel corpo dalle sofferenze solo dopo che brandelli di carne infuocata si fossero staccati dalle ossa. Tutto questo quell'uomo, Giordano Bruno, lo sapeva fin dall'inizio; lo sapeva ed avrebbe potuto sottrarsi a quell'orribile supplizio, semplicemente abiurando, sconfessando le proprie idee, rinnegando il proprio pensiero. Ma non lo volle fare. Giordano Bruno volle coscientemente trasformare il suo martirio sul rogo, in una "Fiamma Infinita" in grado di riscaldare i cuori e le menti di generazioni di uomini disposti, come lui, a battersi per la libertà di pensiero e di ricerca contro ogni oscurantismo.
Quella "Fiamma Infinita" continua ad ardere anche ai giorni nostri, e la loggia massonica ferrarese che porta il nome di Giordano Bruno ha deciso di celebrare il suo 40simo anniversario di fondazione con un convegno dedicato proprio allo studio dei grandi crediti che il pensatore di Nola vanta nei confronti della modernità (intesa come filosofia, scienza e costume) e di tutti noi.
Il convegno "Giordano Bruno: la Fiamma Infinita" si terrà nel pomeriggio (ore 16.30) di Sabato 9 Novembre alla Sala Estense di Ferrara, con ingresso assolutamente libero. A seguire uno spettacolo teatrale dedicato anch'esso alla figura di Bruno.
LO SPETTACOLO
Anche in questa occasione, infatti, Giordano Bruno non parlerà solo alle menti dei pubblico che assisterà al dibattito, ma anche ai loro cuori, attraverso una toccante rappresentazione teatrale che seguirà la conclusione del convegno (verso le 18.30 ca.) e sarà replicata anche in serata (alle ore 21.00, sempre ad ingresso libero). "La Pietra della Bellezza", questo il nome dell'atto unico tratto da un testo di Gerardo Picardo (uno dei relatori presenti al convegno), porta in scena, in un impossibile dialogo oltre la morte, Giordano Bruno (l'attore Maurizio Pulina) e Clemente VIII (Francesco Palmieri) il Papa che lo mise al rogo. Entrambi spiegano e difendono le proprie ragioni. Ma certo quelle di Bruno hanno una carica più liberatoria. Nelle parole di Bruno compaiono infatti anche l'amore (Morgana), la sua febbre di ricerca, il suo orgoglio, la sua presunzione, il suo lato umano, il suo amore per la vita ed i piaceri della natura, con una sola paura: non aver più tempo per pensare.
La messa in scena è della Compagnia Spazio T di Alghero, con la regia di Chiara Murru, i costumi di Manuel Delogu, mentre il video che accompagna la recitazione è di Giulio Fanelli con la partecipazione di Giulia Izza,Martina Masala e Marilena Chelo.
IL CONVEGNO
Curatore e coordinatore scientifico di questo workshop su Giordano Bruno è stato il prof. Antonio Panaino, storico e orientalista dell'Università di Bologna, direttore della rivista Hiram.
Panaino ha radunato a Ferrara un gruppo di studiosi che hanno esplorato aspetti particolarmente originali dell'eredità lasciataci da Bruno. E sono proprio queste "vie nuove" della ricerca bruniana a rendere particolarmente stimolante il convegno voluto dalla Loggia Giordano Bruno di Ferrara per celebrare pubblicamente, fra i suoi concittadini, il proprio Quarantennale.
La tesi del convegno è che "La Fiamma Infinita" di Giordano Bruno abbia reso il pensiero umano non solo più libero e meno pavido, ma per la prima volta anche pluridimensionale (non più schiacciato cioè nell'unidimensionalità dell'assolutismo e del dogmatismo). Per la prima volta Bruno ha permesso di vedere nuovi mondi sia interiori che universali anche al di là dei limiti umani di spazio e tempo (è il tema della relazione del prof. Pierre Dalla Vigna, filosofo dell'Università dell'Insubria). In poche parole probabilmente è stato proprio Giordano Bruno a creare i presupposti scientifici delle conquiste spaziali (ne tratterà il prof. Massimo Andretta, fisico dell'Università di Bologna).
Bruno ha vagato per l'intera europa. E' provata e studiata da tempo la sua influenza sugli intellettuali tedeschi, francesi ed inglesi (si pensa che abbia ispirato personalmente perfino il mitico Shakespeare). Meno studiata, ed i lavori ferraresi colmeranno questa lacuna, la sua influenza sul mondo slavo e sulla cultura russa in particolare ("Da Campo dei Fiori alla Piazza Rossa" il titolo della relazione del prof. Paolo Ognibene, storico dell'Università di Bologna). Il tutto partendo dalla sfida epocale che un piccolo uomo lanciò ai grandi poteri del suo tempo (ne parlerà il giornalista scrittore Gerardo Picardo), poteri che credettero di sconfiggerlo riducendo quell'uomo in cenere, ma non fecero i conti con le braci di libertà che si diffusero proprio da quelle ceneri che ardono ancora oggi.
Il dibattito sarà introdotto dal saluto del Maestro Venerabile della Loggia Giordano Bruno, Eligio Bolzan (che presenterà anche un video storico sulla massoneria ferrarese) e dall'intervento dell'avv. Giangiacomo Pezzano, presidente del Collegio dei Maestri Venerabili dell'Emilia Romagna, in rappresentanza del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani.
Il Quarantennale della Loggia Giordano Bruno di Ferrara si concluderà il prossimo Sabato 7 Dicembre con una conferenza pubblica del prof. Antonio Panaino (Università di Bologna) su "Massoneria e Tolleranza Religiosa" (Sala delal Musica, via Boccaleone 19, ore 16.30). In precedenza, ancor prima della giornata bruniana del 9 Novembre, si era già tenuta un'altra conferenza sul tema "Massoneria e Costituzione" con interventi del prof. Morris Ghezzi (Università di Milano) e del prof. Angelo Scavone (Università di Bologna).
Fonte: GOI