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mercoledì 18 agosto 2010
Le Lettere di Cossiga
LA LETTERA A NAPOLITANO, SEMPRE FEDELE ALLA PATRIA - "Signor Presidente, Le confermo i miei sentimenti di fedeltà alla Repubblica, di devozione alla Nazione, di amore alla Patria, di predilezione della Sardegna, mia nobile Terra di origine", ha scritto Francesco Cossiga nella lettera consegnata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, secondo le sue volontà, dopo la morte. La breve missiva è datata "Roma, 18 settembre 2007 A.D.. La lettera di Francesco Cossiga a Napolitano, resa nota dal Quirinale, indirizzata "Signor Presidente della Repubblica Italiana", così prosegue: "Fu per me un grande onore servire immeritatamente e con tanta modestia, ma con animo religioso, con sincera passione civile e con dedizione assoluta, lo Stato italiano e la nostra Patria, nell'ufficio di Presidente della Repubblica. A Lei, quale Capo dello Stato e Rappresentante dell'Unità Nazionale, rivolgo il mio saluto deferente e formulo gli auguri più fervidi di una lunga missione al servizio dell'amato Popolo italiano. Con viva, cordiale e deferente amicizia. Francesco Cossiga".
LETTERA A SCHIFANI,ONORE PER ME SERVIRE PATRIA - "Fu per me un onore grande servire la Repubblica, a cui sempre sono stato fedele; e sempre tenni per fermo onorare la Nazione ed amare la Patria. Fu per me un privilegio altissimo: rappresentare il Popolo Sovrano nella Camera dei Deputati prima, del Senato della Repubblica quale Senatore elettivo, Senatore di diritto e vita e Presidente di esso; e privilegio altissimo fu altresì servire lo Stato nel Governo della Repubblica quale membro di esso e poi Presidente del Consiglio dei Ministri ed infine nell'ufficio di Presidente della Repubblica". E' quanto scrive nella lettera indirizzata al presidente del Senato, Francesco Cossiga che ha affiancato al testamento quattro lettere indirizzate alle alte cariche dello Stato. L'ultimo saluto che il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, ha affidato alle lettere inviate alle alte cariche dello Stato, vi è - in quella resa pubblica dal presidente del Senato - una dedica partiocolare ai "valorosi ed illustri Senatori" ai quali porge "il mio augurio più fervido di ben servire la Nazione e di ben governare la Repubblica al servizio del Popolo, unico sovrano del nostro Stato democratico. Che Iddio - conclude Cossiga - protegga l'Italia!".
"Nel mio testamento, ho disposto che le mie esequie abbiano carattere del tutto privato, con esclusione di ogni pubblica onoranza e senza la partecipazione di alcuna autorità": è quanto scrive Francesco Cossiga nella lettera-testamento inviata al presidente del Senato Renato Schifani e resa pubblica da Palazzo Madama. "Per quanto attiene le onoranze che i costumi e gli usi riservano di solito ai membri ed ex-Presidenti del Senato, agli ex-Presidenti del Consiglio dei Ministri ed agli ex-Presidenti della Repubblica, qualora Ella ed il Governo della Repubblica decidessero di darne luogo - aggiunge - è mia preghiera che ciò avvenga dopo le mie esequie, con le modalità, nei luoghi e nei tempi ritenuti opportuni".
LA LETTERA A FINI: PROFESSO MIA FEDE NEL PARLAMENTO - "Signor Presidente - esordisce Cossiga - nel momento in cui nella fede cristiana lascio questa vita, il mio pensiero va alla Camera dei deputati, nella quale, per voto del popolo sardo, entrai nel 1958 e fui confermato fino al 1983, anno in cui fui eletto senatore. Fu per me un grandissimo e distinto privilegio far parte del Parlamento nazionale e servire in esso il Popolo, sovrano della nostra Repubblica. Professo la mia fede nel Parlamento espressione rappresentativa della sovranità popolare, che è la volontà dei cittadini che nessun limite ha se non nella legge naturale, nei principi democratici, nella tutela delle minoranze religiose, nazionali, linguistiche e politiche. Professo la mia fede repubblicana e democratica, da liberaldemocratico, cristianodemocratico, autonomista-riformista per uno Stato costituzionale e di diritto. Ringrazio i parlamentari tutti per il concorso che in tutti questi anni hanno dato con l'adesione o con l'opposizione, con l'approvazione o con la critica alla mia opera di politica. A tutti i deputati e a Lei, Signor Presidente - conclude - l'augurio di un impegnato lavoro al servizio della libertà, della pace, del progresso del popolo italiano. Dio protegga l'Italia. Con cordiale amicizia, Francesco Cossiga".
LETTERA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - Il testo della lettera indirizzata al Presidente del Consiglio non è stato al momento reso pubblico.
Fonte : ANSA