Il Supremo Consiglio per la Turchia del R.S.A.A. ci ha inviato la Balaustra di convocazione del Supremo Consiglio del R.S.A.A. per la Giurisdizione d’Italia del 24 Giugno 1910 a firma autografa del Fr.·. Saverio FERA.
Il Supremo Consiglio per la Turchia del R.·.S.·.A.·.A.·. Ci ha trasmesso, nei giorni scorsi, un documento preziosissimo sotto il profilo storico, relativo ai primi anni di vita della nostra Obbedienza, che era custodito, da un secolo, negli archivi massonici di Istanbul.
Si tratta della Balaustra di convocazione del Supremo Consiglio del R.·.S.·.A.·.A.·. per la Giurisdizione d’Italia del 24 Giugno 1910 E.V., che reca in calce la firma autografa del Fr.·. Saverio FERA.
Nel documento, sono elencati, non solo i nomi dei Fratelli che facevano parte, all’epoca, del Supremo Consiglio, ma anche di tutti i Fratelli del 33° e ultimo Grado del R.S.A.A. italiani e stranieri che avevano seguito o erano rimasti in contatto con il Fr.·. Saverio FERA nel momento nel quale, distaccandosi dal Grande Oriente, aveva dato vita alla nostra Comunione.
Questo documento andrà ad arricchire il Museo della nostra Obbedienza che è in fase di realizzazione.
Si tratta, dunque, di un documento prezioso, come è comprensibile, ed è, con profonda emozione, che ringraziamo i carissimi Fratelli del Supremo Consiglio della Turchia e, in particolare,
Il Suo Sovrano Gran Commendatore, Fr.·.Huseyin OZGEN che, con questo gesto apprezzatissimo, ha sottolineato come la Massoneria faccia parte del mondo e non sia, dunque, da intendersi chiusa nelle varie Obbedienze che la compongono.
In ordine al motivo per il quale questo documento risulta essere stato conservato negli archivi di Istanbul è da ritenere che sia stato fornito, all’epoca, dall’Ill.·.mo e Pot.·.mo Fr.·. Principe Aziz Hazzan PACHA, che figura fra i destinatari assieme ad un altro Fratello Residente all’epoca a Istanbul, il Pot.·.mo Fr.·. David J.COHEN, i cui nomi figurano fra quelli ai quali la convocazione era indirizzata. O che sia stato affidato ai Fratelli della Turchia quando, con l’avvento del Fascismo in Italia, parte dei nostri archivi vennero nascosti per evitarne la distruzione.
Fonte: GLDI